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Il centrocampista del Monza Andrea Barberis ha parlato al Corriere dello Sport del momento del Monza e dei casi di Covid che hanno colpito la squadra biancorossa.

 Che idea si è fatto Barberis di questa situazione? 
«Purtroppo è difficile, come ci si poteva aspettare. Non ne eravamo mai realmente usciti e, forse fino al vaccino, le cose continueranno così. Era impossibile che il calcio non presentasse dei casi: bisogna stare attenti, anche con ogni minimo errore si rischia. Quindi il contagio a catena è un attimo. Quando sento parlare della bolla nel calcio, mi viene da sorridere: è un'idea utopistica». 
 
Riavvolgiamo il nastro: Galliani a giugno infilava il nome di Barberis come primo acquisto del Monza, nel pieno dei festeggiamenti per la B. 
«E' motivo d'orgoglio, del resto andavo in scadenza col Crotone e loro sono stati bravi a mettersi subito in contatto con me. Poche ore dopo aver firmato col Monza, è arrivata la notizia della promozione: un segno del destino». 
 
Cinque anni a Crotone, era il momento di cambiare? 
«E' stato un periodo fantastico: devo ringraziarli, mi presero in una situazione difficile, mi hanno dato fiducia e fatto giocare in A». 
 
Il Pisa, invece, è la squadra in cui Barberis ha esordito tra i professionisti. 
«Ho grandi ricordi: abbiamo fatto un anno fantastico, nel 2013, c'era un bellissimo gruppo. Peccato solo per la finale dei play-off persa ai supplementari. Spero che questa col Monza si concluda bene».  
 
Il futuro mette Barberis davanti alla sua possibile terza promozione in A della carriera, e ancor prima alla paternità. 
«Sì, a gennaio nascerà Alessandro: ho già una grande emozione. Per il resto non mi ritengo un esperto di promozioni, semmai sono stato fortunato a giocare in squadre che erano ben attrezzate. Il campionato è lungo, siamo in tanti a lottare per la A». 
 
Allora mettiamola così: promozioni fanno rima con punizioni, Barberis è un cecchino. 
«Diciamo che mi propongo anch'io, in un Monza dove ci sono parecchi tiratori. Non mancano le soluzioni tra me, Boateng, Fossati, Lepore e D'Errico... ». 
 
L'egemonia del Benevento lei l'ha vista da vicino a Crotone: fonte d'ispirazione anche per il Monza? 
«È la nostra ambizione e il Monza ha una sua identità. In B non c'è una super favorita: è difficile ammazzare il campionato come ha fatto il Benevento che ha saputo mantenere continuità. Va messo lo stesso impegno sempre, per questo a noi cambia poco aver affrontato subito due avversari importanti come Spal e Empoli».