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Il tecnico Silvio Baldini, nelle ore successive alle dimissioni (con lui anche il Ds Renzo Castagnini) dal Palermo, ha chiarito in conferenza stampa i motivi della sua decisione, giunta come un fulmine a ciel sereno: "Sento di non essere parte del progetto della proprietà e questo non mi permette di lavorare con la giusta tranquillità. Da quando ho iniziato ad oggi, ho visto che non ci sono i presupposti per allenare la squadra. Il mio animo è predisposto ad un solo scopo: quello di portare la squadra in Serie A. L'anno scorso abbiamo vinto i playoff non perché eravamo la squadra più forte, ma il gruppo più forte. I risultati ce li siamo meritati, ho fatto 25 partite da allenatore e 23 risultati, segnando per 24 partite di fila. Questi sono risultati che possono dire che siamo anche una squadra forte, ma è frutto del gruppo e il gruppo oggi non c'è più. Con questi presupposti devo aspettare cinque-sei brutte figure per poi essere cacciato per prendere lo stipendio, oppure lasciare il posto ad altri?. C'erano dei giocatori che pensavano di prendere un ingaggio migliore salendo in B e non l'hanno preso, altri che hanno aspettato 10 giorni per prendere lo stesso ingaggio della C, tutta una serie di collaboratori miei non sono felici. Se invece dell'entusiasmo per conquistarmi la A ho tutta una serie di tristezze, tra rinnovi di contratti e altri che volevano migliorato il contratto, non te la giochi. E' arrivato un fisioterapista che ha aggiunto due fisioterapisti ai tre massaggiatori che abbiamo, più un professore per la riabilitazione. Se io a Guardiola mando un fisioterapista e un preparatore senza interpellarlo, secondo voi, Guardiola sta zitto?".