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Non ci sono più i nebbioni di una volta. Quante volte abbiamo sentito i nostri anziani dire così con un misto di sollievo e nostalgia ? Vecchi giocatori e tifosi del Como ricordano con un mix di ironia ed entusiasmo il nebbione della vigilia di Natale del 1969. Che, provvidenzialmente, li salvò da una sconfitta ormai sicura.
Riavvolgiamo il nastro: è il campionato in cui il Monza di Gigi Radice andrà vicino al grande sogno prima della splendida e fantozziana epopea targata seconda metà anni ’70.

Domenica 14 dicembre 1969 al Sada è tempo di derby: l’arbitro Gialluisi di Barletta dalle sue parti la nebbia non l’ha probabilmente mai vista, ci prova ma poco dopo la mezz’ora deve arrendersi secondo logica: tutti a casa. Non fa una grinza. Non si vede nulla.
La Lega, roba da visita collettiva presso uno psichiatra di quelli bravi, mette in calendario il recupero nientemeno che il 24 dicembre. E qui subentrano l'arbitro Porcelli da Lodi (uno che, invece, della signora che tutto avvolge dovrebbe saperne parecchio per zona di provenienza) e la sfiga. Che – anche nella nebbia – ci vede benissimo. La visibilità iniziale è scarsa eppure il direttore di gara decide di far giocare. Il Monza parte subito a mille, il Como non entra mai in partita. Dopo la mezz’ora i biancorossi straripano. Soldo, Achilli e Dehò in 8 minuti affossano i lariani sfruttando (anche) un paio di colossali errori dell’estremo difensore ospite letteralmente paralizzato più che intirizzito dal freddo pungente. Si ricomincia ma Trebbi & compagni hanno tranquillamente in pugno la situazione. Onestà vuole che si ammetta che la visibilità sia nel frattempo certamente peggiorata però quando una delle due squadre ha un vantaggio così ampio dovrebbe subentrare la norma – non scritta – del buon senso. Invece al minuto 55 quel porcellino di … Porcelli decide che può bastare così. Intendiamoci: a stretto termine di regolamento nessuno scandalo. La logica (troppo) spesso non è applicata nel calcio. Radice è un fascio di nervi, digrigna la mascella, augura Buon Natale ai giornalisti presenti nel cortile del Sada ma si capisce che è incazzato nero … Come dargli torto ?


A completare il teatro del grottesco ci si mettono ancora quelle teste di quiz della Lega che stabiliscono la data del recupero del recupero (o recupero bis, fate vobis) nientemeno che il pomeriggio di Capodanno: 1 Gennaio 1970. I biancorossi stanno bene – domenica 28 dicembre hanno rifilato spettacolare tris casalingo all’Arezzo ed il 4 gennaio andranno ad espugnare il Comunale di Bergamo con un gol di Chicco Prato – ma i lariani chiudono ogni varco e strappano con le unghie e con i denti lo 0-0. Che per il Monza suona beffa atroce.
Unica – magra – consolazione: a fine stagione la Serie A sfuggirà ai ragazzi di Radice per 3 punti e quello in più (allora la vittoria ne valeva 2) tolto dalla nebbia e da … Porcelli non risulterà determinante.
Quel derby sospeso sul 3-0 resterà a lungo tra gli incubi peggiori dei tifosi monzesi. Che, loro malgrado, quasi vent’anni dopo assisteranno a qualcosa di ancora più incredibile. 8 Gennaio 1989: Monza-Licata 4-1 sospesa per nebbia (stavolta al Brianteo) al minuto 76, cioè a meno di un quarto d’ora dal termine. Direttore di gara tal Robert Anthony Boggi di Salerno. Quel pomeriggio il sottoscritto era in tribuna stampa: onestamente non si vedeva nulla già da metà primo tempo. Il problema però – in casi limite come questi – più che la nebbia che avvolge tutto è quella che si impadronisce impietosamente del cervello di certi arbitri. E non si dirada. Mai.

Monza, Stadio Sada. Mercoledì 24 Dicembre 1969:
MONZA-COMO 3-0 (3-0)
Partita sospesa per nebbia al 10’ st
MARCATORI: Soldo (M) al 30’ pt – Achilli (M) al 33 ’pt – Dehò (M) al 38’ pt
MONZA: Castellini, D’Angiulli, Onor, Trebbi, Soldo, Dehò, Bertogna, Prato, Achilli, Dolso, Lanzetti. A disp.: Cazzaniga, Burlando. All.: Radice
COMO: Bianchi, Paleari, Martelli, Monaldi, Magni, Ballarini, Solbiati, Correnti, Ciclitira, Pittofrati, Salvemini. A disp.: Zamparo, De Nardi. All.: Neri
ARBITRO: Porcelli di Lodi

Fiorenzo Dosso