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Intervenuto ai microfoni di TuttoC.com, Paolo Bravo, direttore sportivo del Sudtirol, è intervenuto riguardo alle voci sulla cifra di cessione (500 mila euro) di Morosini al Monza, puntualizzando che quella somma non corrisponde al vero. Queste le sue parole a riguardo:

"Le cifre non sono quelle. L'operazione Morosini è basata su un prestito con obbligo di riscatto legata a certi scenari che possono avverarsi o meno. Si tratta di un'operazione articolata, insomma, non secca". 

Ha proseguito poi parlando del rinnovo contrattuale di qualche mese fa, poi vanificato:

"Quando ci sono queste situazioni ci si lascia sempre né bene né male. Ci si lascia e basta. Siamo tutti ambiziosi, giocatori, allenatori e direttori sportivi. Credo che però ci siano i tempi e i modi per ogni operazione. Se poi ci sono dei contratti a lunga durata in essere, è doveroso dare il tempo alla società di appartenenza, che ha fatto tanto per te, per riorganizzarsi. Ovviamente niente da dire sul rendimento in campo di Morosini: dal punto di vista tecnico posso solo ringraziarlo, finisce qui. Morosini è diventato quello che è diventato in questi sei mesi. Quando l'ho preso pensavo si rigenerasse e questo è accaduto. Ha fatto benissimo ma ricordiamoci che c'è una squadra che gli ha permesso di fare benissimo e che ha fatto qualcosa come 35 punti. Dal punto di vista strettamente calcistico la partenza di Morosini è un dazio che una società in fase di crescita deve ancora pagare. Questo non toglie che la volontà della proprietà sia di costruire squadre sempre più competitive. E questo passa anche attraverso sacrifici e qualche intoppo. Garantisco che la volontà della proprietà è quella di creare un Sudtirol sempre più forte. Questo non è un passo indietro ma una difficoltà dal punto di vista del campo che ci è capitata"