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Vi proponiamo la conferenza stampa integrale di mister Giovanni Colella, tecnico del Vicenza, dopo il pari che ha sancito l'eliminazione dei veneti dalla Coppa Italia Serie C.



- Mister, ci sarà molto rammarico per come si sono conclusi questi 180': d'altronde il Vicenza ha dimostrato di poter arrivare in finale.

"Domanda e risposta".



- Nonostante foste con l'uomo in meno, sembrava che lo fosse il Monza. Siete usciti a testa altissima.

"Dobbiamo guardare avanti, è inutile discutere di cose che in questo momento non hanno senso. Secondo me questo è un buon punto di partenza per un buon finale di campionato. Vediamo di conquistarci il posto playoff e di giocarcela. Questo deve essere uno stimolo: le difficoltà vanno sempre tramutate in opportunità e penso che i ragazzi lo abbiano fatto. Non ho nulla da dire, anzi sì una cosa la dico: sono veramente contento di allenarli perché una volta che siamo chiamati in causa rispondiamo, al di là che una partita possa essere migliore o peggiore".



- L'episodio del rosso diretto a Bianchi? E' sembrata una decisione molto severa.

"Si può commentare l'episodio dell'espulsione di Bianchi, ma ci sono anche altre situazioni che secondo me condizionano le partite e che magari un occhio poco allenato o non tecnico non vede, ma chiudiamo questa parentesi che è stata commentata da chi di dovere (riferimento all'intervento di Bedin, leggi qui, ndr) e andiamo avanti. Non voglio che queste due partite diventino un alibi, ma diventino un trampolino di lancio".



- Non le sembra però di aver caricato troppo l'ambiente con polemiche nei confronti del Monza nelle settimane precedenti?

"A me non sembra di aver fatto alcuna polemica, ho badato agli affari miei".



- Ha parlato a nome delle altre 19 società...

"Posso solo dire che dovunque vado si lamentano. Poi magari ci sbagliamo tutti quanti: è come il matto che va in autostrada al rovescio. Ho detto solo questo. Non mi sembra una polemica. Se non è vero, non capisco perché tutti se la prendono. E' una roba tranquilla. Non penso di aver caricato o di aver avuto atteggiamenti di un certo tipo. Ho caricato la mia squadra, spero, anzi penso di sì. Per il resto ognuno ha il diritto di dire la sua, se lo fa in modo pacato, corretto ed educato".



- Nel corso della conferenza stampa che aveva preceduto la gara di andata di campionato, lei adoperò termini forti nei confronti del Monza (leggi qui). Un po' il dente avvelenato col Monza ce l'ha...

"Avevo tutte le ragioni, perché il Monza allora falsò il campionato. C'è poco da dire. Chiaramente è una cosa involontaria, ma successe. Parlavo non solo di me, ma in generale. E non si può negare. Poi, per carità, non è colpa dei tifosi del Monza né della squadra, ma è una realtà e non vedo perché arrabbiarsi. Quella cosa, la gente di Monza la pagò. Pea e la squadra restarono con la coda sotto la porta, come si dice in gergo. Ma è innegabile che quel campionato fu falsato, come succede ancora adesso. L'ho detto in modo tranquillo".



- Come si fa a trasformare una squadra fragile e impaurita in campionato in un leone?

"La crescita mentale avviene non in modo regolare, a volte viene agevolata da alcune situazioni, come interventi esterni o anche da partite cariche di significato come poteva essere questa. Anche con la Triestina, come domenica a Bolzano, abbiamo avuto 5' di fragilità che ci sono costati moltissimo e sono d'accordo che vanno eliminati. Però sono stati 5'. E proprio per questo penso che questa sia una squadra con tanti margini di miglioramento".



- Il direttore generale infatti ha detto di ripartire da questa prestazione in chiave playoff.

"Assolutamente sì. Penso sia questa la cosa da fare. Partire da questo bel momento di sport - infatti le due squadre hanno interpretato la partita in modo molto sportivo - per andare fino in fondo. Abbiamo ancora tante cose da giocarci. Sono questi i momenti più importanti per crescere".