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Marco Baroni, allenatore del Lecce, ha parlato al “Corriere del Mezzogiorno“. Le sue parole, riprese da calciolecce.it:

"Ci si è un po' abituati a dover fare di necessità virtù. Avremmo dovuto giocare fino al 29 dicembre dopo una pausa così lunga però, sono curioso di sapere quale sarà la risposta delle squadre alla ripresa del campionato".

"Ci siamo allenati sempre, ad eccezione di 5-6 giorni liberi, in cui i ragazzi hanno svolto allenamenti personalizzati a casa. Abbiamo mantenuto la condizione fisica, ma è venuta meno l’abitudini al match. In vista delle 4 gare ravvicinate che ci attendono, abbiamo lavorato intensamente, perché dopo ci sarà solo tempo per recuperare. Siamo fiduciosi di aver fatto un buon lavoro, di avere gestito molto bene questa pausa: ripartiremo con prestazioni di altissimo livello".

"Speriamo che ci sia una regolamentazione chiara per tutti, è bastato vedere quanto accaduto alla ripresa della Serie A. Sia io che lo staff manteniamo la concentrazione dei giocatori su quello che è il lavoro settimana, sugli allenamenti in vista della partita e sulle accortezze da avere nella vita privata: non è facile difendersi dal virus, ma è un dovere ridurre la possibilità di contrarlo". 

"I recuperi? Chi ha lavorato a parte in questi giorni ci sarà part time, certamente non dall’inizio, anche per rispettare chi ha giocato finora e ha fatto bene a La Spezia. La cosa importante è che possiamo contare sul loro recupero. Escludo l’ipotesi Pisacane: la strada è già tracciata, punteremo sui giovani. Faragò? A Novara lo schierato da esterno alto, qui giocherà a centrocampo. Ha grandi valori umani e tanta voglia di rivalsa, dopo un periodo negativo che si è lasciato alle spalle".

"La chiusura degli stadi? Non sono d’accordo, perché credo che il rischio di contagio sia più alto in altri posti, che invece restano aperti".

foto: uslecce.it