Una volta erano 90. Ci riferiamo alle squadre partecipanti ai campionati ex-serie C1 e C2. Adesso il regolamento federale prevede che chi resta fuori tra le 90 potenzialmente iscritte non viene sostituito. Ma, e qui viene il bello per noi tifosi del Monza, nel caso in cui non vengano ammessi più di 14 club si andrà ai ripescaggi. In tal caso l’organico sarà portato a quota 76, come sancito dall’accordo tra Lega Pro e Aic (due gironi di 18 per la Prima Divisione due gironi di 20 squadre per la Seconda). E ad oggi i club non ammessi sono già 15 (Salernitana, Lucchese, Gela, Atletico Roma, Ravenna, Brindisi, Cavese, Cosenza, Matera, Sanremese, Catanzaro, Canavese, Crociati Noceto, Rodengo Saiano e Sangiovannese). Per la precisione, in Prima Divisione le escluse sono già 5: Gela, Lucchese, Salernitana, Atletico Roma, Ravenna. Le iscritte 31: Alessandria, Andria, Barletta, Bassano, Benevento, Carpi, Carrarese, Como, Cremonese, FeralpiSalò, Foggia, Foligno, Frosinone, Latina, Lumezzane, Pavia, Pergocrema, Piacenza, Pisa, Portogruaro, Reggiana, Siracusa, Sorrento, Spal, Spezia,Taranto, Trapani, Triestina, Tritium, Viareggio, Virtus Lanciano. Si prospettano quindi già 5 ripescaggi dalla Seconda Divisione per completare il format di 36 squadre. In Seconda le iscritte sono 44 (fra esse figura anche il Monza), le escluse sono 10 ed è al momento previsto un solo ripescaggio dalla serie D in quanto 5 squadre (le ripescate…) saranno ammesse in Prima Divisione facendo scendere il totale delle iscritte da 44 alle 39 previste dal format federale per la categoria.
Per il ripescaggio, il Monza è dato da più parti il pole position davanti a Sud Tirol, Avellino (ripescato meno di 5 anni fa, ma non nel campionato dove dovrebbero essere nuovamente inserito, quindi ancora in lizza), Pro Vercelli e L’Aquila. Alla società brianzola verrà chiesto il bilancio al 30 giugno per verificare che sia in regola, oltre al deposito di una fidejussione piuttosto onerosa (600 mila euro) e soprattutto il pagamento di una tassa a fondo perduto di 300/400 mila euro. Una montagna di soldi, in tempi magri come questi. E adesso sembra proprio che resti da sperare sotanto che qualcuno li metta sul piatto…