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L'ex trequartista del Monza Gastón Ramírez, sulle pagine della Gazzetta dello Sport, ha ricordato il match del Mondiale 2014 che vide di fronte il suo Uruguay e l'Italia. Ecco alcuni dei frammenti dell'intervista rilasciata dall'attuale calciatore dell'Entella: "Il Mondiale 2014 fu qualcosa di unico, che tutti sognano di fare una volta nella vita. Nessun'altra competizione ha lo stesso fascino. Ecco perché mi fa sorridere sentire criticare da qualcuno il fatto che questa edizione si disputi fra novembre e dicembre. Marzo, ottobre o giugno cosa importa? Il Mondiale è sempre il Mondiale, con una particolarità. Non sempre vince la squadra più forte in assoluto sulla carta" "Il momento-chiave nella sfida contro l'Italia fu quello che accadde nel famoso episodio Suarez-Chiellini (con il morso al difensore dell'Italia, n.d.r.). Ci sono alcune foto che mi mostrano a colloquio con Chiellini. Ricordo che lo sollecitavo a riprendere il gioco, noi non volevamo perdere tempo. Lo rimproveravo, anche perché nessuno sul momento aveva ben capito cosa fosse veramente accaduto. Per noi, l'ho detto, fu un successo agrodolce, appunto perché dovemmo poi rinunciare al giocatore più importante della squadra.  Un episodio che ci aveva marchiato, in un certo senso. Ci privò di Suarez nella gara successiva degli ottavi, quando fummo eliminati dalla Colombia. Da un mio angolo arrivò il gol decisivo di Godin. Finì uno a zero, Italia eliminata. Noi avevamo bisogno di una vittoria per andare avanti". "C'è rammarico nel vedere la Sampdoria oggi in questa situazione. Io sarei anche stato disponibile a dare una mano, ma qualche episodio non mi è piaciuto. Del resto tutti sanno perché Ranieri non è tornato alla Sampdoria... Non c’è tanto da aggiungere (il riferimento è alla proprietà del club che non ha ancora cambiato padrone. n.d.r.)". foto Buzzi / AC Monza