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Lo dico subito, a scanso di equivoci. Vincere con due gol di scarto avrebbe dato molto più agio e serenità.  Vorrei che questo concetto fosse chiaro da subito, per evitare di essere mal interpretato come già accaduto. Ma, ma, ma…non sempre i mali vengono per nuocere.

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A botta meno calda, l’emozione lascia spazio alla ragione e mi accorgo che la riflessione che ne scaturisce è tutt’altro che campata in aria. Siamo proprio sicuri che un doppio vantaggio in termini di gol non avrebbe portato a quell’eccesso di sicurezza che per questa squadra si è spesso dimostrato deleterio? Non è forse vero che solitamente i ragazzi di Stroppa danno il meglio quando le situazioni sono meno favorevoli? Non abbiamo sempre visto (e fortemente sottolineato) che il Monza non sempre ha la “testa” giusta quanto a concentrazione e determinazione? Ecco che forse il vantaggio minimo può paradossalmente essere d’aiuto.

Non mi ha certo reso felice il gol subito dal Pisa nei minuti di recupero. A causa, tra l’altro, di una banale disattenzione difensiva, in cui Sampirisi mette in angolo un pallone innocuo, presumibilmente senza quel “lascia” che nessun compagno di squadra gli ha suggerito. Chi di spada ferisce di spada perisce, recita un saggio proverbio. Il Monza di questa stagione ha raddrizzato o vinto tante gare nei minuti di recupero. Stavolta le cose sono andate al contrario. Ma cerco di vedere ancora il bicchiere per quel che è, cioè mezzo pieno e forse anche di più. Vediamone le ragioni, oltre a quella già descritta.

Il Monza andrà a Pisa, dove, con due risultati su tre a disposizione, potrà realizzare il grande sogno, I biancorossi hanno sfatato il tabù, battendo per la prima volta la squadra toscana dopo diverso tempo. Continuo a pensare che, dal punto di vista della condizione fisica, il Monza ne abbia più del Pisa. Sarà dunque una gran battaglia, non c’è dubbio; ma, come dichiarato anche da Dany Mota, è come se fossimo nell’intervallo di una partita in cui il primo tempo è finito con il Monza in vantaggio. “A Pisa voglio vedere in campo undici guerrieri” l’auspicio autorevole a fine gara di Silvio Berlusconi. Che, guardando in su, ha aggiunto “è cruciale che qualcuno ci aiuti”. Concordo pienamente, io confido nel supporto ancora più caloroso da lassù di quegli undici angeli custodi che a Perugia non hanno potuto fare di più.  Paolo Corbetta