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Non era trascorsa neppure un’ora dalla fine della gara col Perugia quando venivo inondato da una serie di commenti e considerazioni diametralmente opposti sul futuro della squadra di Stroppa. “Non andremo in Serie A neanche quest’anno”. E a seguire: “Riuscire a realizzare tanti gol nei minuti di recupero è un segnale estremamente positivo che il destino ci sta inviando”. Personalmente, mi sento di dire di non appartenere a nessuno di questi due gruppi, così estremi nelle loro valutazioni. Ma, se proprio devo schierarmi, non posso negare che il pareggio raggiunto nell’ultimo minuto di recupero contro il Perugia mi porta a vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto. Cerco ora di motivare il mio punto di vista.

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Un Monza nuovamente sconfitto in soli tre giorni avrebbe avuto effetti dirompenti sulla tenuta psicologica del gruppo. La rete di Ciurria ha evitato il verificarsi di questa situazione, consentendo di affrontare con un altro morale la settimana che precede la gara con la Reggina, prima di quella sosta che sarà necessario sfruttare per essere preparati mentalmente e fisicamente a giocare otto gare nell’arco di sole quattro settimane. A febbraio l’ampia rosa del Monza potrebbe essere l’arma in più per fare la differenza.

Altra considerazione. Il Monza di questi ultimi giorni non è e non può essere il Monza vero, quello che ha dimostrato tutta la sua caratura a novembre e dicembre prima di essere bloccato dal Covid. Concentrazione, attenzione e convinzione sono le qualità oggi maggiormente latenti. Un difetto palesato anche a inizio stagione, via via corretto con la fiducia scaturita dalla serie di risultati positivi che aveva creato i presupposti per una crescita caratteriale. La lunga sosta natalizia imposta dai contagi ha cancellato questo stato mentale positivo e lasciato anche un po’ di ruggine sul piano fisico.

Un’ultima nota. Il Crotone di Stroppa, che due stagioni fa conquistò la promozione diretta arrivando secondo, concluse il girone d’andata con 31 punti, uno in meno di quelli che ha oggi il Monza a metà percorso.  Quel Crotone, guidato dallo stesso team tecnico/atletico che c’è oggi a Monzello e con molti degli stessi giocatori, chiuse il torneo a 68 punti, palesando quindi un miglior rendimento nella seconda parte della stagione. Considerati  i numerosi infortuni avuti finora, nonché una rosa ulteriormente migliorata, perché non poter sperare che ci siano i giusti presupposti per emulare quel Crotone e disputare un girone discendente più brillante? Nel corso del quale, è bene ricordarlo, tutte le dirette rivali di alta classifica dovranno rendere visita al Monza, che, dati alla mano, tra le mura amiche ha un ruolino di marcia nettamente migliore rispetto a quello che ha in trasferta.   

Paolo Corbetta

foto Studio Buzzi