“Una squadra equilibrata con un buon potenziale offensivo” . Le scelte effettuate da mister Motta per affrontare la Tritium di Simone Boldini sono riconducibili a questa affermazione rilasciata dal tecnico brianzolo al termine della rifinitura di sabato mattina.
Vincolato dalla presenza dei classe 1991 e costretto a rinunciare a diversi uomini, il tecnico monzese mischia le carte a sua disposizione proponendo un 4-3-1-2 nel quale la confermata difesa a quattro è protetta dal trio Valagussa – Romano – Velardi, mentre Iacopino ha il compito di innescare il potenziale offensivo di Colacone e Ferrario. Secondo i piani questo schieramento avrebbe permesso di inaridire la fonte di gioco ospite – Daldosso – consentendo ai biancorossi il controllo della zona centrale. In realtà la partita si sviluppa in tutt’altro modo: i trezzesi, che provano sempre a costruire una manovra organica, ragionata, puntando sulla velocità di circolazione della palla e sui tocchi di prima, mostrano una conoscenza reciproca tale da muoversi come un corpo unico. Ben presto gli ospiti hanno ragione di un Monza troppo timido e poco aggressivo (quanti contrasti persi!) in fase di pressing: nei primi 20’ i biancoazzurri sfondano più volte sul binario destro sul quale Uggè fatica a contenere la vivacità di Roberto Bortolotto.
Motta corre ai ripari: il Monza passa a un 4-4-2 con Iacopino e Velardi chiamati ad occupare il ruolo di esterni di centrocampo. Scelta azzeccata, nonostante il Monza perda qualcosa in fase offensiva: per questo il vantaggio di Romano arriva quasi inaspettato al termie della prima frazione.
Il resto dell’incontro si sviluppa come una partita a scacchi: Boldini getta nella mischia Floriano, Motta risponde togliendo Ferrario per far posto a Kyeremateng, chiamato a far valere il suo spunto e le sue doti fisiche nelle ripartenze. Il pareggio della Tritium – sesta rete sulle nove subite in campionato che nasce da palla inattiva – guasta i piani dei biancorossi, che non vanno oltre un contropiede di Colacone.
I 90’ di gioco hanno mostrato chiaramente la differenza di valore tra le squadre in campo: La Tritium di Boldini è un macchina ben collaudata alla quale il mister bresciano sta trasmettendo qualche “cavallo” in più, mentre la rosa biancorossa è una vettura ancora in costruzione. La macchina biancorossa ha risposto bene alle variazioni del tecnico, ma il tempo per collaudi sta terminando. Occorre inoltre lavorare a fondo anche sull’aspetto mentale e psicologico: come è possibile che i ragazzi non si facciano contagiare dalla grinta e dal carattere del tecnico?