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L'ultima promozione in Serie B del Monza era firmata Gigi Radice, che dopo aver ricevuto il testimone da Rumignani (cui era stato fatale il colpaccio a domicilio del Montevarchi), sovverte ogni pronostico e si impone ai playoff dalla quinta piazza: il Brescello guidato da D'Astoli è superato sia all'andata che al ritorno e nella finale di Ferrara la rivale è il Carpi dell'emergente De Canio, esattamente ventitre anni fa.

Abbiati, Rossi, Falsini, Saini, Zappella, Crovari, Asta, Milanetto, Cancellato, Erba e Pietranera: questi gli undici protagonisti della battaglia cogli emiliani, che replicarono col tap-in di Pieri all'inzuccata di Pietranera e andarono poi sotto all'intervallo in virtù della rete in semi-volée dell'ex Cancellato; il missile di Asta all'incrocio suggellò infine una vittoria che Lunardon non riuscì a rimettere in discussione.

È la chiusura del cerchio per l'allenatore di Cesano Maderno, l'«Ultimo dei romantici» nella definizione data nel dopopartita da Alberto D'Aguanno: agli albori di una carriera che l'avrebbe visto condottiero dalla panchina in 800 occasioni aveva difatti portato il Monza tra i cadetti nel '66-'67, grazie al gol risolutivo di Maggioni nello spareggio di Bergamo contro il Como.

Antonio Sorrentino