x

x

Sulle ali dell'entusiasmante successo di martedì contro il Vicenza, che potrebbe aprire un nuovo capitolo della stagione, ci trasferiamo subito nel nord dell’Abruzzo a pochi chilometri a sud di Ascoli Piceno e più a nord di L'Aquila e Pescara, precisamente a Teramo. La città, popolata fin dai tempi antichissimi e centro principale della popolazione dei Petruzi prima di diventare una provincia romana, ospita allo stadio Bonolis il Teramo.



La squadra non sta disputando un grande campionato, occupa infatti la quindicesima posizione ed è per ora salva anche se in piena lotta salvezza, è infatti a quota 27 punti assieme a Fano e Rimini che, con gli stessi punti, sono però in zona playout. I diavoli sono la quartultima difesa del campionato e il miglior marcatore è De Grazia (tenuto in panchina nell'ultimo impegno) autore di cinque dei ventidue gol totali. Il morale dei teramani è opposto al nostro, la sconfitta di martedì sera contro il Fano per 1-0 è stata un brutto colpo e il lato peggiore è stata la prestazione dei ragazzi di Maurizi. La partita ha regalato poche emozioni, ma quelle poche sono state create dal solo Fano, che infatti passa in vantaggio nel primo tempo grazie a un colpo di testa di Celli, il quale insacca alle spalle di Gomis (fratello di Alfred, estremo difensore della Spal); anche nella seconda frazione la partita prosegue sullo stesso canovaccio, il Teramo si fa vedere solo una volta con un tiro da fuori area senza pretese, il Fano non la chiude, ma contro l'orribile Teramo di martedì è più che sufficiente un gol. Al termine della gara sono piovute molte critiche intorno alla squadra, colpevole da diverse giornate di prestazioni non proprio esaltanti, polemiche che sono toccate anche al tecnico Maurizi, lo stesso che nella stagione 2010/11 alla guida del Pergocrema riuscì a eliminarci ai playout quando, dopo che i biancorossi vinsero al Brianteo, con due risultati su tre a disposizione, riuscimmo nell'impresa di perdere 1-0 a Crema, stesso risultato dell'andata e Pergo salva in virtù del miglior piazzamento in classifica. Possiamo comunque rinfrancarci pensando che quella squadra è, per fortuna, cosa totalmente estranea a questa. Studiamo un po meglio gli avversari.



Il Teramo nasce ufficialmente nel 1929, ma la sua origine viene fatta risalire al 1913, quando per la prima volta venne disputata una partita di calcio nella città. Dopo una breve apparizione in terza serie nel dopoguerra, il Teramo rimane invischiato nei bassifondi del calcio italiano per quasi vent'anni tornando in C nella stagione 1959/60 ma retrocedendo immediatamente. Per ritrovare il professionismo bisognerà attendere il 1974/75, anno in cui gli aprutini sfiorano la B per due anni consecutivi, classificandosi terzi in entrambe le occasioni. Dopo diverse stagioni a cavallo tra C2 e C1, la stagione 1990/91 si apre con Luigi Delneri in panchina e un giovanissimo Enrico Chiesa in attacco, la squadra chiude ad un buon terzo posto, che però non porterà alla promozione in C1. In seguito a due fugaci apparizioni in D, il campionato 2001/02 è un trionfo: i diavoli ritornano in C1 dopo quattordici anni, si arriva così nel 2007/08 annus horribilis per gli abruzzesi, dopo la retrocessione in C2 la società fallisce e il Teramo è costretto a ripartire dalla Promozione, ripresentandosi tra i professionisti per la stagione 2012/13 nel campionato di Lega Pro Seconda Divisione. Nel 2014/15 il Teramo, inserito nella Lega Pro unica, è protagonista di un'annata storica, il tandem d’attacco Donnarumma-Lapadula, autori rispettivamente di 23 e 21 reti in campionato, fa ottenere ai biancorossi la prima storica promozione in Serie B, festeggiata alla penultima giornata contro il Savona. Ma a fine stagione accade l’imponderabile, la Figc retrocede il Teramo in Lega Pro per responsabilità diretta del presidente Campitelli nel concordare col Savona la decisiva vittoria per la promozione. Negli anni successivi la squadra non ripeterà a livello di risultati quell'anno d'oro, limitandosi a mantenere la categoria.



Solo tre i precedenti tra le due compagini, complice sia la diversa storia delle squadre che la collocazione geografica. Il primo scontro è datato stagione 2005/06, l'annata in cui il nostro Monza sfiorò la B perdendo la finale playoff contro il Genoa, e finì 1-1 a Teramo, il totale parla dunque di una vittoria, un pareggio e una sconfitta, ovviamente l'unica partita persa è l'incontro d'andata che terminò 1-0 per i diavoli. Fu la partita che costò la panchina a Zaffaroni, col Monza entrato in campo gagliardo e capace di creare molte occasioni, è però il Teramo al primo pericolo a segnare, su azione di calcio d'angolo Liverani va a vuoto e permette a Caidi di insaccare a porta sguarnita. Il Monza ci prova e ci riprova, ma la porta di Lewandowski sembra impenetrabile, Negro più volte va vicino al gol del pari e come lui Cori, Giudici e Iocolano. Proprio Sacha Cori però lascerà i suoi compagni in dieci uomini a metà secondo tempo, con la partita che alla fine si conclude con la prima vittoria del Teramo al Brianteo.



Vittoria chiama vittoria, dopo il brillante successo infrasettimanale dobbiamo dare continuità a quanto di buono creato finora e nelle prossime due giornate contro avversari meno blasonati, ma in condizioni difficili di classifica, non è permesso abbassare la guardia: serve il bottino pieno per continuare a inseguire il secondo posto.



Dennis Galimberti