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Il Monza torna alla vittoria (la sesta in sette partite), dopo lo stop col Siena, regolando nettamente la Juventus Under 23 di Fabio Pecchia. I brianzoli realizzano quattro reti nello stesso match (seconda volta in stagione dopo Benevento) riprendendosi immediatamente il primato perso momentaneamente. Biancorossi che hanno messo a segno tredici reti subendone quattro in questi sette incontri, inanellando la quarta affermazione su quattro in campionato lontano dalle mura amiche.

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Monzesi schierati col solito modulo, marchio di fabbrica di Brocchi, Pecchia risponde invece con un 4-2-3-1 molto offensivo e propositivo. Il canovaccio è chiaro sin dalle prime battute, il 1912 che gestisce le operazioni di palleggio e va a prendere alto i promettenti giovani juventini quando praticano la transizione positiva. È l'arma giusta e vincente, i bianconeri sbagliano moltissimo in uscita e concedono enormi praterie centrali in fase difensiva; manna del cielo per gente come Finotto che si esalta negli spazi ampi e l'ex Mosti, che tra le linee con molta "luce" a disposizione può esaltare i suoi inserimenti e la rifinitura. Tempo 22 minuti e i Bagaj già ipotecano la pratica con una facilità impressionante dinnanzi ad una Juve che elargisce buone trame offensive ma si scioglie clamorosamente in non possesso. Lo score potrebbe essere ben più ampio, gap tattico, fisico e di malizia notevole tra le due squadre; la Juve sfiora però nel finale con Mota (già pronto per altri palcoscenici) e col terzino Beruatto (suo papà ex monzese anni '70) la rete, con Lamanna attento e decisivo a deviare.

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Nella ripresa il Monza cala di concentrazione, gli undici approcciano un po' superficialmente e vengono puniti dalla premiata ditta Han-Mota, quest'ultimo lasciato incredibilmente solo soletto in mezzo all'area; teen bianconeri ringalluzziti e più convinti, che manifestano anche maggiore intensità per un buon quarto d'ora. Tutto sommato però la gestione del vantaggio, a parte i primi 15 minuti, è caratterizzata da pochi patemi e gli spazi abbondano come nella prima frazione sia in rimessa che in transizioni pensate ed elaborate; tempo anche per il poker col subentrato Marchi da fuori che legittima una supremazia palese, con i crismi della quasi empietà.

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Che dire, ci voleva una vittoria per ripartire dopo lo sgambetto del turno infrasettimanale e rispondere immediatamente all'Alessandria che vuol fare sul serio. La notizia più confortante, oltre all'intera posta, sono gli avanti che hanno intasato il referto, buon viatico per le prossime uscite e per le statistiche precedenti (non eccelse) in campionato degli stessi seppur, non è mai pleonastico ricordarlo, il lavoro encomiabile dei quattro a livello tattico. I ragazzi di Brocchi (il quale ha avuto la meglio sul collega nel raffronto prettamente scacchistico) sono stati bravi ad indirizzare immediatamente le sorti della gara su binari favorevoli, peccando ad onor del vero di un po' di superficialità ad inizio ripresa; situazioni che sarebbero da non ripetere (contro avversari più "sgamati") in futuro per scongiurare rischi di vanificare l'ottimo lavoro prodotto. Per ciò che concerne i monzesi gli mvp sono stati Finotto e Fossati, sontuoso in regìa con due verticalizzazioni decisive nel primo tempo; da rimarcare anche la prova di Mosti, sempre più a suo agio nei meccanismi e sovente pericolo numero uno per gli avversari visti i pochi punti di riferimento che concede. Una nota finale sulla Juve U23 (primo caso ed unico in Italia) che si è dimostrata compagine interessante dal punto di vista tecnico, con un paio di pedine già pronte a contesti più elevati e altri, vedi Beruatto (già in panchina coi "grandi"), Clemenza e Portanova, dal futuro potenzialmente assicurato; detto ciò è evidente che è un roster da sgrezzare con pazienza e tempo, i bianconeri difettano chiaramente di abitudine alla ribalta Pro, continuità mentale e struttura fisica.

Sandro Coppola