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“E’ la dura legge del gol, fai un gran bel gioco però se non hai difesa gli altri segnano… e poi vincono!”. Cosi cantava Max Pezzali, cosi si può riassumere la sconfitta del Monza nel derby del Sinigaglia contro il Como. I biancorossi erano davvero partiti forte e in più di un’occasione hanno sfiorato il gol del vantaggio nei primi minuti del primo tempo, dettando poi i tempi durante tutta la prima frazione. Poi nella ripresa un guizzo di testa di Cerri porta in vantaggio i lariani a metà secondo tempo e poi ci pensa La Gumina a chiudere definitivamente i conti con un destro all’angolino che batte un incolpevole Di Gregorio quando ormai mancavano poco meno di dieci minuti alla fine della gara.


Le domande sono diverse, a cominciare dal “perché il Monza perde tutti gli scontri diretti e fondamentali”, ”perché è cambiato poco rispetto a un anno fa”, “come mai Mancuso fa fatica a fare gol”, “come mai dopo ogni sosta il Monza fa fatica a vincere le partite”, per poi mettere ancora in discussione Stroppa e l’operato dello staff tecnico.
Analizzando la formazione, davanti a Di Gregorio proposti Paletta, Carlos Augusto e Sampirisi, Donati in fascia destra e D’Alessandro a sinistra, centrocampo a 3 composto da Barberis, Ciurria e Valoti e tandem d’attacco Dany Mota e Mancuso.


Non è una novità che con le prestazioni sotto tono di Dany Mota e la fatica di Mancuso a trovare la via del gol, il gioco di Stroppa è impostato sul versante offensivo, con Carlos e Sampirisi abili a ripartire palla al piede per poi dare una mano a Donati, specialista nei cross e D’Alessandro sempre pericoloso quando parte dalla fascia per poi accentrarsi. Spesso e volentieri anche Paletta risultava pericoloso in attacco, con Barberis pronto ad arretrare per bloccare i contropiedi lariani. Ottimo lavoro anche ad abbassarsi in difesa di D’Alessandro, mentre crescono a dismisura le prestazioni di Ciurria e Valoti nel ruolo di mezz’ala anche se non sono risultati decisivi in zona gol. Manca concretezza da parte di Mancuso, che in più di una circostanza ha cercato il gol, ma brava la difesa lariana a bloccare le incursioni dell’ex attaccante dell’Empoli.

Nella ripresa i lariani si rendono pericolosi con Ciciretti, bravo ad innescare i compagni e a mettere in difficoltà la difesa del Monza, mentre Ioannou è stata una vera e propria spina nel fianco sulla fascia sinistra per Carlos e Paletta. Non a caso il gol del vantaggio del Como è partito da un cross del centrocampista Cipriota, bravissimo ad innescare il colpo di testa di Cerri che ribadisce a a rete contro Di Gregorio. Ancora una volta, la paura gioca un brutto scherzo ai brianzoli, incapaci di essere reattivi e a giocare bene il pallone. In attacco ci sono troppe incertezze e le prestazioni di Dany Mota ultimamente fanno venire qualche rimpianto per non aver accettato l’offerta della Lazio nel mercato di gennaio. Dei cambi effettuati, solo l’ingresso di Colpani ha dato maggior freschezza e reattività al fronte offensivo, ma nulla di più. Anche Machin, eroe all’andata, non ha inciso molto. All’ottantesimo, La Gumina si libera bene delle marcature e batte con un bel diagonale in area Di Gregorio chiudendo definitivamente i conti del match e riportando la vittoria dei comaschi a Monza dopo oltre quindici anni.

Se alla sconfitta si può dare l’attenuante del calo fisico (viste anche le vittorie recenti e importanti come a Cittadella, Alessandria e all’U-Power contro Vicenza e Cremonese), le domande sugli ultimi due cambi (Caldirola per Sampirisi e Pirola per D’Alessandro) sotto di due a zero, fanno effettivamente storcere un po’ il naso. Mercoledi all’U-Power ci sarà l’Ascoli degli ex Ricci e Bellusci, che sicuramente non vorranno sfigurare contro la loro ex squadra. Come sarà impostata la partita, ci sarà turn over?