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Un pareggio utile quello scaturito contro il Siena di mister Dal Canto e degli ex Guidone e D'Ambrosio. Vantaggio sull'inseguitrice seconda (ora il Renate) invariato, sono sempre i 17 punti in più ed imbattibilità esterna mantenuta; brianzoli al secondo rigore ottenuto, sempre in trasferta dopo Novara. I Biancorossi hanno messo a segno 51 reti subendone 15 (migliore difesa ed attacco del girone) in questi 25 incontri, diciannovesimo risultato utile consecutivo (un intero girone). Monzesi che si confermano la compagine che ha totalizzato più punti nei tre raggruppamenti, 21 le partite sbloccate, il Siena era l'unica squadra a cui non si era ancora segnato in Campionato, quarto pareggio col risultato di 2-2 su un totale di sei.

Un match vibrante nel primo tempo, quello al vecchio "Rastrello", con i biancorossi che partono piuttosto bene e trovano immediatamente il vantaggio in apertura su rigore. Monzesi col classico modulo, Rigoni in cabina di regìa mentre Iocolano a supportare tra le linee Gliozzi e Mota; senesi implementati con un 3-5-2 aggressivo e dinamico, con Cesarini in avanti a tentare di non offrire riferimenti. Lo starting promettente brianzolo non collima poi col prosieguo, la reazione senese è veemente; se è vero che D'Errico e compagni vanno sopra di due con cinismo, bisogna ammettere che già dopo una manciata di minuti dal primo svantaggio la Robur è autrice di una prova gagliarda, caratterizzata da aggressività, gamba ed inserimenti soprattutto per vie centrali, imbastendo una reazione in primis col centravanti Guidone. Quello che manca nei primi 45 è la fase difensiva ai Bianconeri, con le due reti monzesi frutto di errori individuali avversari e notevoli spazi concessi; il 1912, per brevi frangenti in pieno controllo dell'iniziativa, stavolta però non è da meno a livello di copertura e si fa riprendere nell'ultimo quarto d'ora (momento di vero annaspamento brianzolo nei 90 minuti) con una rete subìta in contropiede e l'altra derivante da un calcio da fermo su cui la retroguardia piazzata, irresoluta, difetta di attenzione. Intensità complessiva della frazione buona da ambo gli eleven, i Bagaj però col passare dei minuti han perso un po' le distanze e sofferto il pressing senese, le seconde palle, oltre al dinamismo di casa con gli inserimenti soventi degli incursori Gerli e Bovo e gli sganciamenti a turno degli esterni Oukhadda e Migliorelli. Il vero trascinatore di casa è indubbiamente l'ex cesenate Arrigoni a schermare in mezzo (Mvp del match) che, al di là del gol, svolge in modo egregio il lavoro di taglia e cuci, trasformando efficacemente la manovra da difensiva ad offensiva.

Una fase di gioco

La ripresa assume una fisionomia più prudente con le due squadre che appaiono "sobrie", maggiormente attente all'ordine tattico e alla gestione della transizione negativa. Le occasioni scarseggiano, il gioco si concentra principalmente sulla mediana col Monza che ha una leggera supremazia nella gestione palla; il ritmo generale non è il medesimo della prima parte, è anzi molto spezzettato, compassato, con i i padroni di casa meno propensi ad imbastire improvvisi strappi e fiammate in ripartenza. Brocchi prova a cambiare fisionomia e caratteristiche individuali dalla cintola in su, facendo esordire in trequarti anche Machin autore di una pregevole giocata nello stretto e conclusione a giro, di fatto unica chance reale dei secondi 45. Per il resto l'imprinting rimane fin troppo lineare, i 22 si accontentano della divisione della posta senza tentare granchè di farsi male.

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Un pari giusto e non affatto ridimensionante per entrambi i sodalizi. Per il Monza l'amaro in bocca di non essere riuscito a gestire un doppio vantaggio, ma il tempo a disposizione del Siena era ancora molto e, come scritto in precedenza, D'Ambrosio e compagni non meritavano sinceramente un doppio svantaggio. Il 1912 si è probabilmente inconsciamente seduto, convinto che la strada fosse ormai spianata; la Robur è stata brava per contro a reagire e rimanere nelle ostilità dopo essersi complicata la vita, pressando alto con aggressività e lottando su ogni pallone, con brianzoli negli ultimi 15 minuti di primo tempo apparsi piuttosto frastornati, frivoli ed indulgenti, e con alcune sbavature a livello di attenzione da annotare sul taccuino. La fase difensiva ad onor del vero, oltre ai due gol evitabili, ha sofferto il giusto con Lamanna che di fatto non ha dovuto fare interventi di rilevanza. La mediana ha farneticato abbastanza in ambo le fasi, il filtro non è apparso del tutto esemplare sugli inserimenti dei dirimpettai, con gli interpreti non sempre lucidi, talvolta appannati, di tanto in tanto in ritardo sulla sfera e non sempre compatti tra di loro; la costruzione efficace solamente in alcuni frangenti e linee di passaggio sovente orizzontali. Il reparto offensivo ha impattato bene sul match (partecipando attivamente alle due reti), in primis con Mota a palesare qualità superiore, rapidità ed ampiezza; successivamente però il trio è calato, perdendo pericolosità e misure ma anche i subentrati non hanno inciso particolarmente sulle sorti di gara. Ora si prospetta un doppio turno casalingo, il Monza può già mettere una serie ipoteca con sei punti; sarà importante mantenere una continuità mentale per tutti i 90 minuti (o quasi), non sedersi in caso di immediato vantaggio cospicuo come successo al "Franchi". Il campionato sta entrando nel vivo, nel momento clou e tutte le compagini, oltre al prestigio di battere una corazzata, giocheranno col coltello fra i denti fino al 95', visto che la posta in palio oramai diventa vitale in ambito di graduatoria per gli obiettivi di riferimento.

Sandro Coppola