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Una vittoria ottenuta agevolmente quella contro il Lecco di mister D'Agostino e degli ex Giudici, Carissoni e Marchesi. Tre punti incisivi che vanno a rimpinguare il vantaggio accumulato (17 punti) sull’inseguitrice Pontedera. Biancorossi che hanno messo a segno 49 reti subendone 13 (migliore difesa ed attacco del girone) in questi 24 incontri, diciottesimo risultato utile consecutivo. Monzesi che si confermano la compagine che ha totalizzato più punti nei tre raggruppamenti, 21 i marcatori diversi andati a segno in stagione.

Vista dalla Curva Sud

Partita che prende pieghe ben definite sin dall'inizio col Monza che schiera un tridente (due punte più trequartista) giovane, Mota e Rauti supportati da Mosti tra le linee; il Lecco risponde con un 3-4-3 che vede i "nostri" Giudici e Carissoni sugli esterni di mediana, Procopio nel pacchetto a tre difensivo e Strambelli insieme a Fall e Negro in avanti. La partita è a senso unico, il Monza emana una manovra divertente e qualitativa con un'intensita invidiabile; il tutto sfocia in un legittimo doppio vantaggio in appena venti minuti, con i nuovi Morosini e Mota che si alternano nelle mansioni di rifinitore e finalizzatore. Gli spettatori presenti di fede biancorossa si divertono e non poco, giocate e tocchi di prima ma nel contempo in transizione negativa pressing coordinato, brillantezza sulle seconde palle e giuste misure a livello tattico nella copertura campo, con movimenti senza palla armonici. Il prosieguo è un costante pericolo per gli ospiti, in difficoltà a livello a tattico in non possesso, spesso troppo lunghi nelle distanze, sin troppo generosi negli spazi concessi e pericolanti in fase di uscita palla; neanche la presenza in mediana dell'esperto Bolzoni riesce ad aiutare una squadra in balia dell'avversario. Il match winner di Como, Nicola Mosti (concreto, dinamico e qualitativo in fase di rifinitura), fa in tempo a triplicare, in chiusura, con un chirurgico diagonale sul secondo palo, un vero e proprio colpo da biliardo, chiudendo di fatto le ostilità con largo anticipo.

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La ripresa è pura accademia, i ritmi sono ancora gradevoli ma inevitabilmente più bassi rispetto ai primi 45. I blucelesti ci provano timidamente soprattutto con Giudici, nelle occasioni a grappoli monzesi spicca invece l'avvitamento, quasi da terra, di Rauti che impegna Livieri. Si sussegue una serie numerosa di cambi, il 1912 controlla e gestisce senza spingere esageratamente ma pokerizza col neo entrato Finotto (capocannoniere di squadra se non si conteggiano i gol bianconeri di Mota), su assistenza dell'altro subentrato Chirico'; i lecchesi sporcano i guanti di Lamanna solamente su punizione.

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Una vittoria netta, non c'è mai stata gara men che meno un minimo spiraglio per i lacustri. I monzesi hanno dominato su tutti i fronti e parametri, è stato probabilmente il miglior primo tempo della stagione come qualità di gioco, con l'emergente trio giovane che in avanti ha convinto a pieno mostrando freschezza, efficacia, giocate notevoli e concretezza; la mediana ha ben figurato in ambo le mansioni, con Morosini che ha spiccato incidendo prepotentemente sull'imprinting, entrando nelle prime due marcature e manifestando fisicità, personalità e piede. I terzini hanno dovuto far poca fatica in ambito di chiusura sui dirimpettai ex monzesi, hanno potuto cosi' sfogare al meglio le doti offensive di propulsione con un Anastasio in netta crescita rispetto alle ultime uscite, mentre i due difensori centrali hanno svolto al meglio l'ordinaria amministrazione, scivolando ed intervenendo al meglio nelle poche fasi di inferiorità numerica.

Sandro Coppola