x

x

Il Monza regola il fanalino di coda Pergolettese al "Voltini", stadio notoriamente e storicamente non semplice visti i precedenti; è in effetti la prima vittoria del 1912 nell'impianto cremasco, contro i Canarini lombardi, a livello professionistico in Campionato (in D e in Coppa era già stato sfatato il tabù). Per ciò che concerne il primato si sono guadagnati punti sul Renate, mantenendo lo stesso vantaggio sul Pontedera (secondo in solitaria) ed Alessandria, vincente nel derby piemontese, mentre la Carrarese si riallontana dopo la disfatta interna con il Lecco. Biancorossi che hanno messo a segno 24 reti subendone 7 in questi 13 incontri, quarto clean sheet per Lamanna in campionato lontano dalle mura amiche; settimo risultato utile consecutivo in campionato, ottavo se consideriamo anche la Coppa di categoria e decima vittoria su tredici incontri.

Per rileggere le pagelle: (clicca qui)

Approccio iniziale monzese non da Davide contro Golia, la Pergolettese ha impattato bene sul match con intensità ed aggressività. Il 4-3-3 (l'ex Cittadella Coly a dirigere la difesa) dell'ex Matteo Contini (2001/02 da calciatore) ha offerto buoni frutti, con l'ex virgiliano Franchi che ha impegnato severamente il meritevole Lamanna (prestazione che riscatta ampiamente match precedente) con un diagonale velenoso in apertura. Tridente gialloblu non ricchissimo di fisicità ma mobile e piuttosto efficace a non dare grossi punti di riferimento. Brocchi ha schierato il suo eleven con il canonico 4-3-1-2, l'ottimo Iocolano tra le linee e D'Errico mezzala dal primo minuto. Dopo una decina di minuti di certo non critici ma non del tutto semplici, il Monza é uscito dal guscio prendendo in mano le redini del gioco e affacciandosi verso i pali difesi dallo scuola Fiorentina Ghidotti. Tuttavia le chance create, soprattutto sui piedi di Finotto e D'Errico, non sono state così limpide e il portiere di casa è stato impegnato maggiormente su un piazzato di Lepore; i brianzoli però han dato l'impressione, da fuori, di poter fare male alla lunga ai volitivi padroni di casa che però han pensato per lo più ad ostruire, costretti chiaramente dall'avversario, che a proporre nonostante disponessero dell'esperienza e della qualità in regia di Agnelli (ex Foggia e Benevento da protagonista) in mezzo al campo. La prima frazione, in un campo reso molto pesante dalla pioggia, è terminata a reti bianche, epilogo più corretto viste le poche occasioni realmente limpide.

Le due squadre in mezzo al campo

Nella ripresa i biancorossi hanno spinto, sin dalle prime battute, di più sull'acceleratore schiacciando la Pergo nella propria area ma concedendo qualche ripartenza pericolosa su qualche uscita in distribuzione palla. Le occasioni hanno cominciato a fioccare, Brighenti ed Armellino su tutti; preludio al vantaggio di Iocolano, autore di un sontuoso accentramento palla al piede, al limite dell'area, con conseguente chirurgico tiro a giro sul secondo palo. La Pergolettese ha accusato inevitabilmente il colpo, nonostante gli ingressi di Malcore (maggior fisicità davanti) e Panatti (per sfruttare qualche conclusione da fuori), provandoci principalmente su situazioni da fermo o frangenti caotici, aumentando le ingenuità nella fase difensiva e le percentuali di errore. A dodici dalla fine Derrick (assist sul primo gol) ha messo in ghiaccio le ostilità con una delle sue celeberrime serpentine e col suo inconfondibile stile ciondolante eludendo i difendenti pergolettesi, costretti a recitare la parte dei paletti manco fossimo ad uno slalom di sci alpino.

Per rivedere i gol: (clicca qui)

Un'affermazione meritata, un Monza in modalità diesel che nel medio-lungo periodo ha manifestato la sua netta superiorità, accelerando nei momenti più opportuni con l'attitudine della grande squadra. Tre punti giunti anche grazie all'ispirazione e i guizzi dei fantasisti messi in campo da Brocchi che hanno così ridimensionato le già poche certezze del fanalino di coda. Un roster, quello del sodalizio di Crema, che per i nomi disponenti sulla carta non farebbe pensare ad una graduatoria così pericolante, gente come Sbrissa, Belingheri, Manzoni e Canini addirittura in panchina; nella prima parte la Pergolettese (unica a non aver ancora vinto in tutta la C) ha anche tenuto testa e ammortizzato il gap col Monza, evidenziando vigore sui contrasti e sulle seconde palle, impegnando inoltre il pipelet monzese. I Bagaj, dal canto loro, nella fase difensiva hanno subito poco nel complesso gli attacchi di casa pur compiendo qualche sbavatura in scarico, con conseguenti contropiedi potenzialmente pericolosi; allacciandoci a questo discorso e ricercando il pelo nell'uovo, notiamo come i due centrali abbiano gestito non alla perfezione alcuni momenti di gara con dei cartellini gialli forse evitabili. La fase di possesso tutto sommato positiva con la mediana (filtro in maniera giudiziosa) abile in inserimento con le mezzali ed una costruzione complessivamente fluida. L'attacco è rimasto a secco, qualche possibilità come detto vi è stata con gli interpreti poco lucidi nella modalità e tempistica di finalizzazione; punte che si sono però sfiancate su tutto il fronte, svariando e partendo sovente da lontano (vedi Finotto) o allargandosi (vedi Brighenti) per gli inserimenti dei centrocampisti o del trequarti. Posta piena che funge da buon viatico per i prossimi impegni di Coppa e Campionato e scaccia i postumi del pazzo finale col Renate.

Sandro Coppola