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Brutta sconfitta per il Monza al "Città di Gorgonzola" che capitola per la terza volta su tre nell'impianto della Martesana. Tre punti fondamentali, meritati, per la Giana Erminio di Riccardo Maspero che esce momentaneamente dalla zona playout; il Monza perde due volte consecutivamente ed è la prima circostanza nel girone di ritorno. Sono ora 40 i punti in 26 gare nell'era Brocchi con tre sconfitte nelle ultime venti partite, la seconda subendo tre gol nel 2019. Nel nuovo anno 15 reti subìte in 19 match di tutte le competizioni, mentre sono 24 le reti realizzate. Sono 11 invece i punti nelle ultime sei gare per il sodalizio di Gorgonzola, la cura Maspero sta offrendo buoni frutti.



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Monza che si schiera con un 4-3-1-2, pacchetto difensivo privo del quasi imprescindibile Scaglia, il duo D'Errico-Lora si scambia le posizioni di mezzala e trequarti e la coppia Brighenti-Reginaldo in avanti; capitan Pinto e compagni rispondono con un 3-4-1-2, l'ex settore giovanile monzese Gianola nel centro difensivo, Giudici e Solerio sugli esterni di mediana e Perna tra le linee a supportare le due punte. La Giana parte subito in quinta, aggredendo l'avversario con ritmi forsennati e creando densità centrale con Pinto e l'ex Barba, proprio quest'ultimo apre la girandola delle chance con una conclusione a fil di palo. Il 1912 approccia male, fa fatica ma sorprendentemente passa in vantaggio col più positivo della squadra di giornata Brighenti; con un diagonale il veneto batte Leoni su lancio da applausi del campano Anastasio. Nella parte centrale di frazione i brianzoli, galvanizzati dal gol, appaiono un attimino più ordinati e provano qualche interessante transizione in ripartenza ma dura poco e al 26' l'ex serie D Rocco trova ii pareggio su cross da sinistra di Solerio, con la difesa tutt'altro che esente da colpe; i bagaj perdono consistenza, manifestando inoltre una sensibile insicurezza difensiva, soprattutto sulle vie centrali, facendo fatica in uscita e ricorrendo sovente al lancio lungo.



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Nella ripresa l'imprinting non si modifica più di tanto con la Giana più affamata e vogliosa di portare a casa l'intera posta in palio. Nel giro di due minuti, verso il quarto d'ora, giungono gli episodi che incanalano l'incontro su binari bianco-azzurri. Una sanguinosa palla persa da Lora nella trequarti difensiva biancorossa, lezioso nella velleità di scarico, fa scaturire il vantaggio del guizzante Rocco che approfitta di un assist del neo entrato Jefferson, subentrato positivamente nella gara; non è finita qui purtroppo, un fallo ingenuo di Fossati in area di rigore sull'indemoniato Rocco permette a Perna di trasformare per il 3-1. Brocchi nell'ultima mezzora sbilancia chiaramente la squadra con gli innesti a dare più ampiezza degli esterni Ceccarelli e Chiricò per cercare la superiorità numerica nell'uno contro uno e maggiori soluzioni negli ultimi 25 metri, oltre che gli inserimenti di Palazzi dalla mediana, Maspero si copre invece con Origlio e Palesi. Una verticale di Derrick che innesca una buona giocata e conseguente tiro (respinto) di Brighenti permette a Ceccarelli di riaprire i giochi. Le ostilità diventano caotiche, ma prive di grosse occasioni, la situazione si fa sempre più spigolosa e vengono fuori tre espulsioni (due per i padroni di casa) con lo score di 3-2 che rimane invariato sino al termine.



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Una sconfitta dolorosa per il Monza, sesto ora in graduatoria, che allontana definitivamente le possibilità di secondo posto. I due passi falsi infatti impediscono un "corpo a corpo" con Feralpi e Triestina, attualmente a sette lunghezze in più. Il 1912 ha disputato una partita insufficiente in ambo le fasi, soffrendo l'intensità, il temperamento dell'avversario, quasi sempre vincente nel duello delle seconde palle. Al Monza è mancata quella cattiveria agonistica imprescindibile in Terza Serie; puoi avere una netta e maggiore qualità tecnica ma se latita la "garra", soprattutto contro compagini che "si giocano la vita" nel finale di stagione, si rischia di pagare dazio. Il 1912 ha sofferto parecchio in fase di non possesso, soprattutto nelle corsie centrali di difesa e mediana, un'idea di fraseggio si è intravista solamente nella parte centrale di primo tempo ma non basta; si è giocato a ritmi bassi, poco palla a terra, con notevoli lanci lunghi dalla difesa per eludere il pressing di casa, situazione che solitamente non si è constatata dall'approdo di mister Brocchi. L'eleven è apparso distratto, nervoso, floscio e apparentemente già proiettato alla finale di Coppa; tuttavia mancano ancora quattro giornate di regular season e bisogna finire al meglio cercando di classificarsi, a titolo preventivo, in una piazza di graduatoria da playoff più decente possibile. Sudtirol ed Imolese non sono cos​​​​ì lontane, già a partire dal Rimini (fanalino di coda) bisogna rompere la striscia negativa di due sconfitte di fila, verificatasi solamente tra il 17 e il 21 ottobre contro Vicenza e Teramo, dopo cui si concretizzò l'esonero di Zaffaroni. Urge ritrovare principalmente quella birra in corpo, quell'atteggiamento e positività che ha permesso di inanellare 10 risultati utili tra febbraio e marzo, anche la finale di Coppa ne trarrebbe sicuramente più giovamento.



Sandro Coppola