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Sconfitta probabilmente troppo pesante per il Monza contro la Triestina, in una sfida per storia e qualità dei roster da categoria superiore e nel sontuoso impianto triestino (da massima serie) che porta il nome del paròn "Nereo Rocco". Un 3-1 maturato nella ripresa, con l'uno-due triestino su penalty che ha influenzato negativamente i biancorossi brianzoli per il prosieguo dell'incontro. Sono quindi 25 i punti conquistati da Brocchi in 17 gare, 10 le reti subìte nelle ultime tredici; si ferma ad otto gare la striscia positiva (aperta dal 15 dicembre) in cui il Monza è stato imbattuto in campionato, dieci se consideriamo anche la Coppa Italia.



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Triestina di Pavanel schierata con un 4-2-3-1 molto aggressivo e ordinato, il Monza ha risposto con un 4-3-1-2 in fase di possesso (4-3-3 in attesa) con D'Errico sulla linea di trequarti e il positivo Lora tornato titolare in campionato sotto forma di mezzala destra. La partenza a livello di predominio territoriale è stata ad appannaggio giuliano, col Monza un po' impacciato in uscita difensiva visto il forte pressing alto attuato dai padroni di casa. Tuttavia il 1912, a livello difensivo, ha sofferto poco e concesso solo qualcosina all'Alabarda con Guarna impegnato solo nel lavoro ordinario; nella seconda parte i Bagaj sono usciti più che discretamente iniziando a prendere in mano, seppur con ritmo non eccessivamente sostenuto, il pallino del gioco e costringendo Lambrughi (lissonese) e compagni ad abbassare il baricentro. Imbeccato da Marchi l'ex Cittadella Lora, a tu per tu con Offredi, ha colpito la parte alta della trasversale prima della mezzora per quella che è stata la chance più pericolosa del primo tempo da ambo le parti; un episodio, oltre alla possibilità di Brighenti,  che avrebbe potuto magari indirizzare l'inerzia del match.



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Nella ripresa l'imprinting dell'incontro ha intrapreso i binari rosso-alabardati che nel giro di un quarto d'ora si son conquistati l'intera posta in palio grazie a due rigori trasformati da "El Diablo" Granoche che ha di fatto congelato poi le velleità monzesi. Sulla prima concessione ingenui Fossati e Marconi mentre la seconda massima punizione è stata probabilmente troppo penalizzante per un Monza che si è visto tagliare le gambe faticando sulle ripartenze triestine e pungendo poco a livello di impostazione e pericolosità; da uno dei contropiedi l'Unione ha triplicato a metà ripresa con l'ex settore giovanile Chievo ed Inter Steffè. Brocchi nel frattempo aveva provato a riaprire la partita con gli ingressi di Reginaldo (per l'infortunato Brighenti) e il propositivo Ceccarelli ma la terza marcatura ha vanificato qualsiasi possibilità di rientro; i biancorossi ospiti hanno reso meno pesante il gap con un penalty trasformato da Derrick sul finire, su atterramento di Marchi.



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Una sconfitta che ha interrotto la serie positiva monzese, allontanato dalla seconda piazza e fatto perdere due posizioni, col sorpasso di Ravenna e Sudtirol. Un risultato probabilmente troppo pesante andando a rianalizzare l'economia del match, soprattutto nella prima parte. Negli ultimi 180 minuti presi ben cinque gol, di cui tre però su calcio di rigore e uno con la squadra costretta allo sbilanciamento a livello tattico. Nel primo tempo con la Triestina il 1912 non è dispiaciuto a livello difensivo, seppur Lepore (come terzino) in fase di copertura abbia faticato in alcuni frangenti e qualche uscita collettiva è stata un po' complicata; nella ripresa qualche disimpegno errato e poca lucidità in alcune situazioni hanno inciso sulle tre marcature. In fase di possesso si è visto qualcosa di buono per 20/25 di prima frazione, anche se è il ritmo non era così alto; è mancata nel complesso la pericolosità e presenza in area di rigore, con poca imprevedibilità (intravista poi con Ceccarelli), un numero basso di dribbling riusciti e di rifornimenti alle punte. Non bisogna però drammatizzare, la Triestina è una squadra forte ed organizzata e perdere a loro domicilio ci può stare. Martedì già un difficile banco di prova col Vicenza, sarebbe fondamentale vincere e riprendere immediatamente la marcia; la squadra ha tutte le carte in regola, sia tecniche che mentali, per reagire allo stop nell'estrema Giulia italiana ed avere le meglio nel matchup contro una diretta concorrente



Sandro Coppola