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Vi proponiamo la conferenza stampa di mister Riccardo Maspero al termine della vittoria della sua Giana Erminio nel derby contro il Monza.



- Mister, grande Giana. E adesso c'è il match-point.

"Non è fatta, con tre punti io posso ancora retrocedere. Abbiamo comunque conquistato tre punti pesantissimi, è fuori discussione. Li avremmo già meritati domenica scorsa a Salò, ne abbiamo lasciati due e ora ci mancano. Quello che deve essere la nostra forza è quanto ho detto al mio arrivo: interpretare dieci gare come fossero dieci finali e i ragazzi lo stanno facendo nel migliore dei modi. Non c'è stata una partita in cui loro non abbiano messo carica agonistica, determinazione e voglia di ottenere il risultato come sempre. Questo deve essere ciò che dobbiamo fare da qua alla fine. Finché non c'è la matematica devo stare allerta".



- L'aveva pensata proprio così? Aggredendo il Monza fin da subito?

"I ragazzi sanno che la nostra forza deve essere quella di avere rispetto di tutti perché davanti avevamo una corazzata, ma allo stesso tempo non bisogna avere paura di nessuno. Io li vedo in settimana e conosco la loro determinazione e voglia. Ero in difficoltà perché Origlio, Sosio, Piccoli e Jefferson meritavano tutti di giocare, ma pensavo in mezzo al campo di aggredirli con Barba e Pinto perché loro erano più lenti e noi più aggressivi. Sapevo che si sarebbe potuto rischiare sull'esterno perché loro hanno giocatori importanti però la voglia di Giudici e la forza di Solerio mi davano garanzie. Ho dato un turno di riposo a Perico che ha dato tanto. Tutti e 25 i miei ragazzi meritano di giocare titolari, l'ho detto dal primo giorno. Non ho dubbi su di loro. Le squalifiche? E' una gioia poter far giocare anche altri. Tutti accettano le mie decisioni, col sorriso. Comunque con me gioca chi corre".



- Cosa è successo con Brocchi nella ripresa?

"Nessun battibecco, anzi ci siamo salutati e gli ho fatto l'in bocca al lupo anche per la finale di Coppa".



- Si aspettava una reazione del genere da parte dei suoi?

"Io ho sempre detto che per me sarebbe stato un onore venire alla Giana perché ci sono ragazzi che mi piacciono e che interpretano al meglio il mio modo di giocare. Io ho cercato di portare l'applicazione e la voglia di soffrire sul campo. Il Monza gioca dal fondo, ma oggi rinviava. Loro venivano a prenderci e noi giocavamo. Voglio che i miei acquistino grande autostima, perché con essa si ottengono grandi risultati. Un professionista può giocare a qualsiasi livello: la differenza la fa la testa".



- Più di un tecnico in passato ha messo sotto la lente di ingrandimento la direzione arbitrale avuta contro il Monza. Anche stavolta ci sono stati episodi dubbi...

"Il fuorigioco sul primo gol, dalla nostra prospettiva sembrava esserlo. Poteva esserci un rigore su Rocco. Però è stato bravo, anche nella gestione dei cartellini. Il Monza è forte perché è forte non per aiuti arbitrali".