Il traguardo è prossimo, distante un solo punto. A 180’ dalla fine della stagione ai tigrotti di mister Aldo Firicano basterà centrare un pareggio nelle prossime due gare per ottenere la promozione in quella Prima Divisione che a Busto Arsizio manca dalla stagione 2009/2010.
I numeri dei biancoblu tratteggiano le caratteristiche di una squadra che occupa meritatamente la prima posizione in classifica: maggior numero di successi (17, come il Savona), miglior attacco del torneo (61 centri, +5 sul Renate) e ben quattro attaccanti in doppia cifra.
Proprio l’attacco è il punto di forza dei bustocchi: il bomber Serafini (31 presenze e 17 reti), l’ex Lecce e Como Cozzolino (28 gettoni e 11 centri),il fantasista Giannone (30 partite e 11 gol) e il jolly Falomi (identico score) hanno “fatto male” anche nella gara di andata vinta al Brianteo per 5-2.
Quest’anno, senza la pesante penalizzazione in classifica (-11) che di fatto ha spezzato i sogni promozione dello scorso campionato, i biancoblu hanno trascorso l’intera stagione nelle posizioni di testa, ponendosi subito come il principale candidato alla promozione diretta nonostante un girone di ritorno in calando (23 punti contro i 36 – con due gare in più – conquistati all’andata).
Domenica, davanti al pubblico di casa, Cozzolino e compagni faranno di tutto per regalare un successo ai propri tifosi che suggelli la festa promozione.
E il Monza? I biancorossi devono provare a recitare la parte dei guastafeste: la classifica obbliga Grauso e compagni a strappare 3 punti allo Speroni per poter continuare a credere nel sogno play off. Incredibile l’imprevedibilità del calcio: sprecata una grossa occasione contro la cenerentola del torneo, i biancorossi dovranno fare risultato contro la prima della classe, in una sorta di contrappasso dantesco.
Asta arriva all’appuntamento più importante della stagione con una lunga lista di problemi: uomini contati, morale basso, stanchezza e appannamento di quei giocatori capaci di sfoderare la lunga striscia di risultati positivi del girone di ritorno.
Ricaricare le pile, ritrovare motivazione, brillantezza, grinta e determinazione: per centrare l’impresa ricordiamoci che la bellezza del calcio sta nella sua imprevedibilità e che nulla è scontato. Come ci ha ricordato il Milazzo pochi giorni fa…