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In diretta sulla pagina Instagram di Taca La Marca è intervenuto l'agente FIFA Danilo Caravello, con il quale ci siamo soffermati sul momento attuale vissuto dai suoi assistiti e su tantissimi altri aspetti. Ecco quanto emerso.

Attualità - Sicuramente, in questo momento così duro per tutti, si sente la mancanza del campo e del quotidiano, di ciò che fino ad un anno fa faceva parte della nostra vita, ma sono fiducioso e cerchiamo di resistere al meglio in questi ultimi mesi, nella speranza che si torni alla normalità nel modo più rapido possibile.

Serie B e Serie C fucine di talenti - Il calcio italiano è un calcio difficile, tatticamente molto preparato. Ci sono anche dalle nostre parti dei talenti che non hanno nulla da invidiare a tanti stranieri che vengono presi ed hanno la strada subito spianata. Ci sono dei regolamenti per il mercato interno che penalizzano le nostre risorse e non riusciamo a capire che così facciamo del male anche ai nostri settori giovanili ed alle nostre squadre nazionali. Negli acquisti di calciatori italiani, quando c'è un esborso economico, si deve garantire immediatamente con una fideiussione tutto l'esborso, mentre quando si compra all'estero tutto ciò non accade. Oltre ad avere un mercato globale - che è giusto perché all'estero si trovano tantissimi talenti soprattutto in campionati meno battuti - non dobbiamo penalizzare i nostri talenti a causa di questi regolamenti. Per un Presidente garantire economicamente subito, per gli acquisti di Calciatori italiani, fa una grande differenza rispetto al fare acquisti dall'estero che si possono garantire nel tempo, senza bisogno di fare una fideiussione immediata.

Pigliacelli - Sono quasi tre anni che sta giocando alla grande in Serie A in Romania, in Italia non gli è stata data questa possibilità e non c’erano situazioni di questo tipo. Abbiamo scelto la Romania perché c'erano uno staff, un allenatore italiano come Mangia che lo conosceva dai tempi delle nazionali giovanili e che l'ha portato al Craiova dove è diventato in poco tempo un elemento imprescindibile, un titolare inamovibile. Finché c'è stato il pubblico allo stadio è l’idolo ed il beniamino dei tifosi, arrivando a giocare partite davanti a 30mila persone. Uno con le sue caratteristiche da portiere moderno, bravissimo con i piedi, che ha segnato anche su rigore in un derby, con quel pizzico di sana follia... è riuscito ad entrare sia nel cuore della società che della gente ed è diventato in poco tempo il portiere meno battuto della storia del Craiova, nonché quello che ha fatto più partite consecutive da titolare. Per quanto riguarda quell'episodio (calcio di rigore battuto in un derby e gol) io lo stavo guardando in TV, era un derby molto sentito ed acceso paragonabile ad un nostro Roma-Lazio - contro la vecchia Steaua Bucarest che adesso si chiama FCSB, non è un vero e proprio derby cittadino, ma è come se lo fosse - una partita sentitissima, c'è stato un rigore, erano 1-0 per la Steaua, col pubblico avversario contro... e Mangia ha incaricato Pigliacelli a sorpresa di tirarlo, perché era quello che in allenamento era sempre il più preciso di tutti. Mirko è andato sul dischetto con una tranquillità da Atraccante provato, l'ha tirato, ha fatto gol ed è entrato nella storia di quei portieri che hanno realizzato un gol in partita ufficiale.

Antei al Benevento - Il presidente Vigorito è una persona di uno spessore incredibile; ricordo che la prima volta che andò in Serie A, quando vinsero due campionati di seguito, mi disse una frase che mi è rimasta a tutt’oggi ben impressa nella mente: "non siamo pronti a livello societario per questo doppio salto, speriamo di poterlo diventare quanto prima possibile" e, infatti quell’anno ci fu una retrocessione, all'inizio molto traumatica, anche se con l'avvento di De Zerbi fu salvato, in un certo senso, l'onore delle armi. Con l'avvento di Pasquale Foggia come DS, Vigorito ha iniziato un po' a strutturare la società. Il presidente Vigorito ha, oltre che un grande spessore, un'intelligenza fuori del comune, è una persona di grande livello, di cultura, di umanità e che merita di raccogliere nel calcio ancora più successi perché veramente se lo merita. Ha iniziato a programmare con Pasquale Foggia la risalita in A, e non è un caso che si stanno ben comportando in questo campionato, hanno fatto un lungo periodo di grandi risultati, ora sono un po' in calo, ma comunque sono in piena lotta per la salvezza che rimane l'obiettivo prioritario stagionale e che, credo e gli auguro, di poter raggiungere nel più breve tempo possibile. Per quanto riguarda Antei è un giocatore fortissimo, ma allo stesso tempo sfortunatissimo, perché purtroppo anche quest'anno si è dovuto operare al crociato anteriore e poi fare un’ulteriore pulizia al ginocchio operato per via di un'infezione; purtroppo per lui la stagione si è chiusa anticipatamente giocando pochissimo; è ancora di proprietà del Benevento, il nostro obiettivo è di lavorare per arrivare al top al ritiro estivo per provare a poterci giocare le nostre carte per il prossimo anno, e poi decideremo insieme alla società, visto il nostro rapporto idilliaco, quale sarà la strada migliore per recuperare un Calciatore come Luca che è ancora relativamente giovane come età e che può dimostrare ancora molto.

Barillà - Il patron Berlusconi e il plenipotenziario Galliani non hanno tempo da perdere né tantomeno voglia di perderlo, hanno più volte dichiarato apertamente di voler andare subito in Serie A e questo è l'obiettivo dichiarato del Monza; non hanno lesinato energie, ne’ economiche né tecniche, per arrivare a poter perseguire quest'obiettivo. Hanno puntato ed ingaggiato calciatori di grande esperienza come Nino Barillà che stava facendo molto bene in Serie A, per cui hanno voluto puntare su calciatori forti e certezze per vincere la B. Ci siamo sentiti stimolati da questo nuovo progetto perché potremmo fare una cosa davvero storica e cioè, dopo aver vinto due campionati con il Parma ed averlo riportato in Serie A, vorremmo partecipare a questo evento storico: la prima volta in Serie A del Monza. Abbiamo accettato questa sfida sperando di poterla vincere il più presto possibile.

Berra - Filippo è un atleta, un uomo ed un professionista esemplare, ce ne sono veramente pochi con il suo spessore sia mentale che tecnico, tant'è che si è laureato lo scorso anno e, nonostante giochi a livello professionistico con tutti gli impegni che ne conseguono, riesce ad ottenere ottimi risultati sia nello studio che nella vita. Lo scorso anno eravamo andati a Bari per cercare di vincere subito, ma non ci siamo riusciti. Lui è friulano ed ha un senso di appartenenza importante, appena è arrivata la chiamato del Pordenone, che è la squadra più rappresentativa della sua terra dopo l'Udinese, dove lui è cresciuto, non abbiamo potuto dire di no. Soprattutto perché è un progetto molto mirato, che fa le cose per bene, fa i passi giusti, avevamo bisogno di quest'ambiente e di questa squadra per riprenderci quello che ci era mancato nella seconda parte dell'anno, ossia la continuità tecnica. Sta facendo un buon campionato, ma ne ero certo perché è un Calciatore che in B ci sta alla grande e se migliora ancora può ambire a qualcosa di ancor più ambizioso.

Pomini - Rimanendo in tema di portieri e di professionisti vecchio stampo, Alberto Pomini, nonostante i 39, quasi 40 anni, sta dimostrando di avere l'entusiasmo e la voglia di far bene e di allenarsi di un ragazzino; è veramente un professionista esemplare. Dopo l'infortunio di Lezzerini, con il quale va molto d'accordo e stava lavorando per farlo migliorare e farlo crescere, si è dispiaciuto molto, ma si è fatto trovare pronto, ha disputato delle partite importanti e sta dimostrando che non è ancora arrivato il momento di smettere e che sicuramente anche il Venezia sarà in lotta fino alla fine per raggiungere traguardi importanti. Quando hai nello spogliatoio o in società uomini di questo tipo, poi il resto viene tutto di conseguenza e, spero che ne crescano ancora di Calciatori così, perché la nuova generazione fa fatica a rispecchiarsi in un certo tipo di calcio, in certi veri valori; purtroppo il calcio cambia in continuazione e muta radicalmente di anno in anno, però credo che uomini e professionisti come Alberto Pomini, possano essere di esempio a tanti giovani colleghi e possano veramente insegnare o essere ascoltati perché attraverso il loro esempio si cresce molto.

Cinelli - Vicenza è il suo habitat naturale, è il capitano di questa squadra, è andato via una prima volta a malincuore, è ritornato, hanno vinto il campionato di C, il Vicenza sta tornando dove merita di stare come piazza e come società, stanno ben figurando anche in B e con l'ultima vittoria si sono messi in una posizione di classifica ancora più tranquilla. Antonio è un pilastro di questa squadra, un giocatore importante, in questa piazza si riconosce alla perfezione; siamo contenti di essere tornati e soprattutto di aver contribuito a scalare un gradino e, speriamo che in poco tempo la famiglia Rosso possa programmare la risalita in Serie A, anche senza fare le cose azzardate. Speriamo che il Vicenza possa tornare il più presto possibile nella massima serie perché certe piazze e certe società devono comunque ambire a poter stare in Serie A.

Masucci - Gaetano è un altro uomo "stile Pomini", un ragazzo fantastico, lui si è stabilito a Pisa e, credo, che possa chiudere li la carriera, soprattutto se la società continuerà ad avere questo tipo di pensiero su di lui. Anche lui ha avuto un problema al ginocchio che ci ha portato al l’operazione dalla quale sta già recuperando; è un professionista che ti stupisce ogni giorno, per come si allena, per come va in campo e, nonostante, passino gli anni e abbia la sua età, è sempre molto generoso, talvolta ha degli infortuni proprio per questa sua estrema generosità. A Pisa tutti gli vogliono bene e stravedono per lui, la società ha capito che uomo ha di fronte, gli ha fatto un contratto ancora abbastanza lungo, siamo a disposizione per poterci rivedere presto per parlare del futuro, siamo assolutamente dentro al progetto. Credo che questa società, con l'avvento di forze fresche straniere, possa crescere ed ambire a traguardi ancora più ambiziosi, perché il binomio tra la famiglia Corrado e Knastner, secondo me, è un binomio importante e sentiremo parlare di un Pisa più ambizioso molto presto.

Germoni - Sta vivendo un anno difficilissimo, perché aveva un infortunio grave e non lo sapevamo, non ce ne eravamo mai accorti, uno stiramento mal curato o mai curato che gli ha portato numerose problematiche con le quali sta ancora combattendo per guarire anche se adesso sta molto meglio. Contiamo di rientrare prima della fine della stagione per dare una mano al Como per vincere questo campionato; lui è in prestito dalla Reggiana. Ha vissuto una stagione da incubo tra Covid e questi problemi muscolari dei quali non riuscivamo a capacitarci, essendo lui giovane, poi abbiamo trovato la causa e adesso stiamo finalmente risolvendo tutti i problemi. Stagione molto sfortunata, ma lui ha tutto dalla sua parte per poter riemergere presto. Ha l'età, la caratterialità, la forza fisica e lo spirito giusto e gli auguro di tornare il prima possibile e più forte di prima.

Talenti - In questa fase mi fa piacere nominare tre Calciatori che stanno facendo benissimo, ricordandoci come, tante volte, i calciatori vanno un saputi prendere ed aspettare. Due sono il capocannoniere ed il vicecapocannoniere del Girone A di Serie C: il primo è Jacopo Manconi, che ha fatto 11 gol (calciando soltanto 1 rigore) e l'altro è Max Gatto che ha fatto 10 gol tirando soltanto 1 rigore. Sono due talenti straordinari, due Calciatori che hanno qualità tecniche e fisiche fuori categoria. Giocano ancora in C perché sono stati un po' sfortunati, hanno avuto una crescita un po’ più lenta, ma sono certo che in questa categoria sono assolutamente di passaggio, perché si può vincere un campionato, come nel caso di Gatto andare in B direttamente con la sua squadra, ma anche se non fosse così, sono sicuro che per entrambi il mercato estivo possa riservare delle belle sorprese perché sono due talenti che non hanno nulla da invidiare a Calciatori che stanno giocando in questo momento in Serie A. Sono Calciatori che vanno seguiti e attenzionati perché sono arrivati solo un po' più tardi di altri.

Campionati difficili - Sia la B che la C sono campionati dove devi correre dalla prima all'ultima giornata, dove se abbini la fisicità alle qualità tecniche superiori, allora puoi pensare di vincere e di arrivare fino in fondo, ma se hai tanta tecnica e non corri, puoi trovare anche avversari che ti mangiano. La Serie C è un campionato che offre molto e, negli ultimi anni ho sempre avuto assistiti che hanno giocato in squadre che poi hanno vinto i campionati; infatti mi sento un po' un talismano ed un po' credo sia giusto lavorarci perché giocare in questo campionato rappresenta una parte essenziale del percorso di parecchi atleti, anche perché in C negli ultimi anni hanno transitato grandissime squadre, piazze e società, dal Parma, al Venezia, adesso c'è il Bari, la Ternana, il Catania, il Foggia, l'Alessandria, il Como, la Pro Vercelli, il Padova, il Perugia, il Cesena, il Modena... Parliamo di realtà e piazze importanti che meriterebbero tutte di stare in categorie superiori, per cui giocare in C è molto formativo, sia per un calciatore che deve riemergere, sia per un giovane che si deve affermare, perché a tutti i livelli credo che fare la gavetta può essere soltanto un bene.

Obiettivo: vincere - Laverone e Leo Gatto sono due ragazzi che hanno sempre fatto la Serie B e quest’anno sono andati in due grandi piazze per vincere e, bene o male, sono messi molto bene in classifica.
La Ternana si può soltanto suicidare e la Pro Vercelli, con l'avvento di Leo Gatto a Gennaio, ha cambiato marcia ed oggi è la vera antagonista del Como. Ho tanti assistiti in questa categoria perché sono ritenuti Calciatori importanti, li prendono per vincere. Ci sono Mustacchio e Cosenza, che è un altro capitano, un Calciatore carismatico, un leader, un giocatore fuori categoria che hanno sposato il progetto dell’Alessandria per vincere, invece di poter rimanere tranquillamente in Serie B.
Ci sono poi giovani molto importanti come Trasciani, che è un ex Roma, un difensore centrale del 2000 del quale a breve sentirete parlare, un giocatore che sta facendo il suo giusto percorso formativo, ma che arriverà in alto perché anche i giovani devono fare dei percorsi graduali cercando di giocare il più possibile, per come la penso io. Devono giocare e non "guardare" perché altrimenti fai fatica a crescere, invece giocando si migliora in tutti i sensi.

Allievi, Calvano, Lanni - Dopo tanti anni passati a Castellammare, con Allievi siamo venuti a Como per cercare di vincere questo campionato e già sta dando il suo contributo in tal senso, adesso ha un piccolo problema alla caviglia, che risolverà in un paio di settimane. Lui è un altro Calciatore che in questa categoria sta molto stretto, perché è un professionista esemplare, uno di quei calciatori che il Como ha preso per rimpolpare la rosa e cercare di vincere questo campionato.
Anche Simone Calvano a Trieste è un Calciatore che ha sempre fatto la Serie B; in questo momento è uno dei giocatori più importanti della Triestina perché il suo rendimento è sempre altissimo.
Ivan Lanni ha già parato 5 rigori quest'anno, in una squadra che sta facendo un campionato al di sotto delle sue aspettative.
Quelli nominati sono tutti ragazzi che non mi danno alcun tipo di pensiero a livello di mercato, che è un piacere assistere visto che nella Football Service assistiamo ragazzi che hanno il nostro stesso modo di pensare il calcio e di confrontarsi; sappiamo che oggi potrebbe essere un problema anche avere un giusto e leale confronto con i propri assistiti, ma questo è un problema che io non ho. Il rapporto per me è molto importante ed è alla base di un giusto percorso professionale.

Francesco Ardizzone - Ciccio Ardizzone è un altro di quegli elementi cardine del Cesena.
Spero che, per tutte queste piazze di un certo tipo, si possano riaprire gli stadi quanto prima perché a tutti sta mancando il fatto di poter andare a vedere le partite e seguire i propri assistiti dal vivo, ma anche ai Calciatori manca molto giocare con il pubblico. A Cesena giocare senza spettatori, rispetto a giocare davanti a 10mila abbonati,  ti dà sicuramente uno stimolo diverso. Ciccio è stato una delle vittime del Covid,  dal quale però si è ripreso bene e adesso sta superando una distorsione alla caviglia, a Cesena sta benissimo ed è considerato un elemento molto importante.