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Di seguito il Pagellone 2020/2021 a cura di Riccardo Cervi:

D’Alessandro 6: approda in Brianza nel mercato di riparazione, con l’obiettivo di garantire a Brocchi un sostituto di livello per Dany Mota, ma fatica molto a trovare spazio. Gioca poche partite da titolare ma, spesso, subentra dalla panchina, avendo però pochi minuti a disposizione. E’ davvero complesso valutare il suo operato in maglia biancorossa ma, nonostante il minutaggio ridotto, è stato in grado di mettere in mostra ottime giocate, spesso anche decisive. E’ suo, tra l’altro, il gol della speranza in semifinale playoff contro il Cittadella.

Diaw 4.5: Galliani si assicura le sue prestazioni a gennaio, acquistandolo (a caro prezzo) dal Pordenone, squadra in cui ha messo in mostra tutto il suo valore, siglando ben dieci reti nella prima parte di stagione. Una volta arrivato a Monza è apparso completamente un altro giocatore, incapace di incidere e con enormi difficoltà a trovare la porta. Per lui una sola rete con la casacca biancorossa, nella trasferta di Cosenza, decisamente troppo poco per un “top player” di categoria come lui.

Gytkjaer 6.5: è il primo nome altisonante della compagna acquisti estiva del Monza e sui di lui si accumulano molte aspettative. Fatica, almeno inizialmente, ad integrarsi e questo provoca non poche critiche da parte dei tifosi biancorossi. Con il trascorrere delle partite, però, si mette in mostra per la sua grande generosità nel realizzare lavoro “sporco” e nel servire assist ai propri compagni, elementi che lo ergono a talismano dei biancorossi: con lui titolare il Monza non perde mai. Pecca, però, come gli altri attaccanti, di freddezza sotto porta, il che non è certamente un dettaglio per una punta.

Dany Mota 7: il suo inizio di stagione è la sua consacrazione, che gli vale anche l’interesse di diversi club di massima serie. Nella prima parte di campionato il suo feeling con Carlos Augusto è incredibile, tanto che buona parte delle reti biancorosse scaturiscono dai loro piedi. Con il trascorrere dei mesi, ed è comprensibile, il suo rendimento va calando e risulta via via meno incisivo. La stanchezza ha certamente preso il sopravvento e questo ha condizionato le sue prestazioni, ma questo ragazzo ha un talento enorme, ed è compito della società coltivarlo nel migliore dei modi.

Balotelli 6.5: è vero, salta molte partite a causa di guai muscolari. D’altro canto, però, bisogna essere obbiettivi: arrivava da un periodo di inattività particolarmente sostanzioso, e questo è un fattore che non può essere tralasciato. Quando gioca il suo apporto è più che concreto, siglando diverse reti che permettono al Monza di mettere punti in saccoccia (su tutte le reti con Chievo, Salernitana e Cosenza). Un giocatore di questo livello, quando ritrova la condizione (come visto nelle ultime settimane), è semplicemente devastante, soprattutto in un campionato come la Serie B. Sarà solo il tempo a dirci se rimarrà in Brianza o andrà altrove.

Ricci 5: arriva a gennaio con l’obiettivo di far rifiatare Boateng, ma le sue prestazioni sono ben sotto le aspettative. Da un lato è vero che gioca davvero poco, dall’altro però è evidente come non sia riuscito a integrarsi tatticamente con i propri compagni e, nel corso dei match, appare spesso fumoso e poco concreto.

Maric 5.5: è davvero difficile poter dare un voto alla sua stagione, visto che non è riuscito ad integrarsi in alcun modo con la squadra. Nell’inizio di stagione trova spazio, ma non riesce ad incidere, mentre con il trascorrere dei mesi sono sopraggiunti anche una serie di infortuni che lo hanno tenuto fermo ai box, senza poter essere impiegato. Quasi ai limiti del "senza voto".

Boateng 5.5: stagione a due volti per l’ex Barcellona, che comincia alla grande caricandosi la squadra sulle spalle e risultando decisivo in diverse occasioni (soprattutto con assist o giocate di pregevole fattura). Nella seconda parte di stagione, però, il suo rendimento cala vistosamente, portando a una serie di infortuni e prestazioni sottotono. Da gennaio in poi la sua condizione fisica sembra tutt’altro che buona, e aggiungendo la triste vicenda del Casinò di Lugano, possiamo parlare di un girone di ritorno completamente da dimenticare. Non arriva alla sufficienza proprio per il mancato apporto nei momenti più importanti: considerato il carisma del giocatore, ci saremmo sicuramente attesi qualcosa in più.