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Marco Armellino, centrocampista del Monza, a TMW ha analizzato la vittoria del campionato: “Nessuno qui si è mai nascosto: l’obiettivo è sempre stato quello di vincere anche se poi trasformarlo in realtà non è mai semplice. Sul campo abbiamo dimostrato di essere la squadra da battere fin dall’inizio, arrivando a febbraio ad avere 17 punti in classifica. Un rendimento che è merito di tutti: dai giocatori, allo staff tecnico fino alla società”.

La famiglia Berlusconi, Adriano Galliani e Cristian Brocchi: con loro il Monza ha fatto un deciso salto di qualità.
“Ho lasciato il Lecce che oggi è in Serie A e sono tornato in Serie C proprio per la curiosità di lavorare con persone come loro. Una volta che sei qui, poi, capisci perché hanno vinto tutto e sono stati al vertice del calcio mondiale per 30 anni. Nella mia carriera sono stato abituato a lavorare in società di alto profilo, ma nessuna è mai stata al livello del Monza”.

Qual è stato il momento in cui avete capito che questa sarebbe stata la vostra stagione?
“Ad essere sincero questo momento è arrivato molto presto, con le due gare di Coppa Italia contro Benevento e Fiorentina. E’ calcio d’agosto e spesso si dice conta relativamente, ma vedendo come la squadra si è mossa in campo ho subito pensato che solo noi potevamo perdere la promozione in Serie B. Da lì siamo sempre stati in controllo della stagione e l’unico momento ‘difficile’ penso sia stato quello quando siamo usciti dalla Coppa Italia di Serie C ma solo perché ci eravamo dati l’obiettivo di vincere tutto”.

Con un altro anno di contratto a Monza, Armellino è pronto a giocarsi la B in Brianza?
“La mia volontà è quella di rimanere, ma non voglio essere un peso. Non voglio essere un di più per nessuno. Per questo spetterà alla società decidere. Io adesso penso solo a godermi questa grande soddisfazione”.