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Il Monza ha avuto la meglio del Pisa nel match di andata della finale playoff con il risultato di 2-1. In uno U-Power Stadium caldissimo, con il record stagionale di spettatori (9.649), prima Dany Mota e poi Gytkjaer avevano regalato un doppio vantaggio importantissimo anche se poi Berra in pieno recupero ha dimezzato le distanze tra le due squadre tenendo ancora più aperta la sfida dell'Arena Garibaldi. Abbiamo assistito ad una partita molto equilibrata con le due compagini che hanno lottato su ogni pallone e messo in mostra trame offensive di ottimo livello. Basti pensare al primo gol biancorosso con un contropiede perfetto iniziato e finito da Dany Mota con nel mezzo la sgroppata e l'assist perfetto di Ciurria. Ora la testa è alla partita di ritorno, l'ultima di una stagione emozionante e piena di colpi di scena, che vi andiamo a presentare qui sotto attraverso tre aspetti che il Monza dovrebbe migliorare rispetto all'andata.

Partiamo da come è finita la sfida dello U-Power Stadium. Il Monza ha preso gol su palla inattiva dopo aver sofferto per tutta la partita i calci piazzati nerazzurri. Ci vengono in mente una girata al volo di Lucca nel primo tempo e almeno un paio di situazioni complicate sventate dalla retroguardia biancorossa parsa leggermente in affanno in questi episodi. Fisicamente il Monza non ha nulla da invidiare al Pisa che a sua volta schiera un ragazzo come il sopracitato Lucca che è un vero e proprio pericolo sulle palle aeree vista la stazza imponente. Ogni piccolo dettaglio può fare la differenza tra vincere o perdere e i calci piazzati sono sempre più importanti nel calcio moderno tra schemi innovativi e specialisti nel gioco aereo.

Il secondo aspetto da migliorare, non meno importante del primo, riguarda la velocità nel cambiare lato del campo con palloni alti o bassi. In questa stagione la partita dove il Monza è riuscita ad aprire il campo con maggior efficacia è stata quella interna contro il Benevento. Un dominio che ha portato i biancorossi a creare una quantità incredibile di palle gol nel solo primo tempo con un Mazzitelli in forma smagliante capace di smistare il pallone con velocità e precisione anche con lanci di 30/40 metri. Nella sfida di andata con il Pisa spesso e volentieri i ragazzi non sono riusciti a saltare un compagno nel giro palla in modo da velocizzare la manovra ma soprattutto far ritardare gli avversari in copertura. Avendo due esterni molto larghi e capaci di spingere con costanza diventa fondamentale raggiungerli con rapidità in modo da consentirgli di avere più spazi per bucare la metà campo avversaria. Non a caso quando Carlos Augusto è riuscito a ricevere celermente il pallone e dialogare con Machin si sono creati spazi interessanti da attaccare per avvicinarsi il più possibile alla porta nerazzurra.

Quando il Monza è riuscito a crearsi un doppio vantaggio incredibilmente importante, probabilmente è mancato un pizzico di sana freddezza nel gestire il pallone nei minuti che hanno portato il match poi al 2-1 nerazzurro. Ovviamente avendo uno stile di gioco prettamente offensivo e vedendo l'avversario in difficoltà dopo il gol di Gytkjaer, i ragazzi di Stroppa hanno fatto benissimo a spingere sull'acceleratore ma negli ultimissimi minuti, quando la partita si era riequilibrata, un maggior controllo della palla avrebbe probabilmente portato benefici importanti. Andando a Pisa con il vantaggio di un gol e giocando su un campo molto ostico vista la caldissima tifoseria di casa, i biancorossi dovranno essere in grado di non dare fiducia ai nerazzurri concedendo troppi spazi. Il gioco offensivo ci ha portato fino a questo punto, e prima ancora a giocarci la promozione all'ultima giornata, e quindi la cosa più importante sarà quella di mantenere ben salda l'idea di gioco che ci ha accompagnato fino a questo appuntamento con la storia non disdegnando però qualche ragionamento in più su certi palloni sfruttando un vantaggio che ci siamo costruito e sudato allo U-Power Stadium.