“Allucinante”. è la definizione data da un certo Giovanni Stroppa al girone del suo Sud Tirol. I suoi (e i suoi tifosi) dovranno fare lunghe trasferte al Sud: da Andria, passando per Siracusa fino a Trapani. Cose da pazzi. Stesso discorso per Portogruaro, Triestina, ma anche Piacenza e Pergocrema. I criteri sono saltati ormai da diverso tempo in Lega Pro: se un tempo prevaleva il buonsenso e si divideva per criterio geografico, ora si va quasi a casaccio.
Succede allora che certi derby non ci saranno (i tifosi dell’Andria non potranno vedersela con Foggia e Barletta e giustamente il presidente vorrebbe ritirare la squadra…), idem dicasi per quelli della Feralpi Salò che non giocheranno il derby con il Lumezzane e via discorrendo.
Non era forse più logico dividere l’Italia calcistica in due inserendo insieme nel girone A le lombarde, le piemontesi, le venete, la Triestina, lo Spezia, le emiliane-romagnole, il Sud Tirol e le umbre e nel raggruppamento B tutte le altre? A volte però la logica viene messa in secondo piano. Poi non lamentiamoci a fine anno se tanti club debbono rinunciare all’iscrizione per mancanza di fondi…
Stefano Peduzzi