Serie B, Pirola: 'Galliani ha bloccato la mia cessione a gennaio, Berlusconi sa tutto del Monza. Crediamo alla promozione, Balotelli e Boateng..'
Il promettente difensore millennial del Monza Lorenzo Pirola, in prestito dall'Inter, ha concesso un'intervista al "QS", in cui ha spaziato sulla stagione e gli obiettivi del Monza, parlando inoltre dei nerazzurri e della Nazionale Under 21:
"Quante emozioni. Sono interista da quando sono bambino, sono sta to tutto l’anno con la prima squadra e riuscire a esordire con la squadra che ho sempre ti fato è stato un piccolo sogno realizzato. Ricordo ancora le parole di Conte, mi diceva di star tranquillo e di tenermi pronto già nei giorni precedenti".
Una Serie A da conquistare ora con il Monza. Ma cosa è successo nell’ultimo periodo?
"Capita a tutti un periodo negativo all’interno della stagione, avevamo fatto bene fino a quel momento poi ci siamo un po’ persi. La vittoria contro la Cremonese ci dà spinta e fiducia, ora vogliamo vincerle tutte".
Ci credete ancora?
"Assolutamente sì. Ci abbiamo sempre creduto, nel bene e nelle difficoltà. Conosciamo il nostro potenziale, siamo ancora in piena corsa per la promozione diretta".
Tu sei tra i più giovani della categoria…
"Ero il più giovane ad Appiano, sono il più giovane a Monza ma qui sono migliorato sotto tutti i punti di vista: giocare con i “grandi” aiuta molto".
Da quando Brocchi ti ha lancia to contro il Chievo, poi, difficilmente sei uscito.
"Ringrazio il mister, mi ha sempre dato fiducia tenendomi in considerazione e spronandomi. Era normale non trovare spazio, sapevo di essere il più giovane in una grande rosa. Ho lavorato sodo e aspettato il mio momento, ora ho 10 presenze. Sono molto contento".
Un inserimento che ti ha porta to all’Europeo U21. Una grande chance.
“Davvero. Chiamata inaspettata, sinceramente. Vuol dire che sto lavorando bene perché arrivare nell’under così giovane in un Europeo è qualcosa di veramente importante. La qualificazione è la ciliegina sulla torta”.
Tra i compagni chi dà più consigli?
"Bellusci, che è mio compagno di reparto. Ha molta esperienza, mi aiuta molto ma non è il solo: il nostro è uno spogliatoio importante, con anche Boateng e Balotelli che danno anche un motivo in più per fare bene già in allenamento".
Ma è vero che a gennaio Galliani ha bloccato la tua cessione?
"Sì. Avevo richieste da altri club, qui non giocavo ma il dottor Galliani mi ha sempre detto che restare qui sarebbe stata la scelta migliore. Aveva ragione".
È stato lui a trascinarti al Monza in estate. Ci racconti come è andata?
"Una sua chiamata non può che far piacere. Io ero in uscita dall’Inter su consiglio di Conte, il Monza è realtà competitiva e con obiettivi importanti. Mi sono messo in gioco, ci ho provato consapevole che per un giovane come me non sarebbe sta to facile".
Di Berlusconi cosa ci dice?
"Ci segue sempre, sa tutto di noi. Questa cosa è un ulteriore stimolo per raggiungere i nostri obiettivi. È il nostro primo tifo so, è venuto a trovarci più di una volta ed è emozionante ascoltare i suoi discorsi".
Conte non è solito a esporsi così nei confronti di un giovane…
"Ho avuto un ottimo rapporto con lui. Mi ha trattato sempre come uno del gruppo, a me piace lavorare e questa considerazione mi ha fatto piacere. Quest’anno non l’ho sentito".
Ti piacerebbe tornare per restare, alla Bastoni?
"Non so cosa succederà. Ora è troppo importante questo ultimo mese, poi magari anche l’Europeo e penso a fare il meglio possibile. Poi si vedrà…".
L’ultima è la più facile: come si marca Lukaku?
"Credimi: non lo so. Facevo ovviamente fatica anche io, come tutti. È imprendibile".