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Vi proponiamo la conferenza stampa del difensore biancorosso Filippo Scaglia, al termine della vittoria di Coppa contro l'Imolese.



- Filippo, non subite mai gol.

"Sicuramente nelle ultime due partite abbiamo dimostrato che stiamo lavorando tanto. Pur non avendo a disposizione settimane-tipo in cui poterci amalgamare. E' vero che le qualità individuali sono utili, ma la difesa - tra tutti i reparti - è quella in cui i meccanismi servono e vanno rispettati. Stiamo lavorando bene e siamo una squadra cui è difficile fare gol, anche se spero di non essere smentito tra pochi giorni".



- La Ternana è un banco di prova difficile per la difesa.

"Sicuramente è una squadra che è stata costruita per vincere il campionato. Non so cosa sia successo a Terni, ma è una squadra ferita: da tante partite stanno facendo fatica e sicuramente ci aspetterà un clima caldo. Arriviamo noi che ovunque andiamo e qualunque squadra venga a trovarci sembra sempre la guerra della vita. Noi dobbiamo recuperare energie e andare giù per fare la partita che sappiamo fare".



- Vi sentite la squadra più forte del girone?

"E' presuntuoso dirlo. Siamo una squadra di grandi individualità: questo è indubbio. Per diventare una grande squadra ci vuole del tempo. Anche se c'è un bel gruppo e lo stiamo vivendo tanto dal ritiro di Malta. Ad esempio e lui (Filippo Lora al suo fianco, ndr) ci conosciamo da 5 anni (vengono entrambi dal Cittadella, ndr). Per diventare una grande squadra ci vuole un percorso e noi siamo forse partiti in ritardo. Ma ci sono tutte le basi per arrivare magari non ad essere la squadra più forte del girone, ma per toglierci qualche soddisfazione sicuramente".



[Qui il video della conferenza stampa di Scaglia]



- Come detto sia tu sia Lora venite dal Cittadella: progetto simile a quello del Monza?

"Sono due società simili per modo di vivere il calcio. Da settembre qua c'è stato questo impatto pazzesco, un qualcosa di straordinario. Cittadella è più piccola ma è la dimostrazione che lavorando in un certo modo i risultati arrivano sempre. Al di là della società, conta fare gruppo, lavorare bene e avere idee forti, senza pensare troppo al contorno. In campo non sempre chi ha i favori del pronostico, poi li rispetta e non è così facile: anzi diventa tutto più complicato".



- Cosa avete pensato quando vi è arrivata la proposta del Monza di Berlusconi-Galliani? La tua trattativa è stata definita la più difficile dallo stesso Galliani.

"La mia è stata una storia diversa rispetto a Lora. Rientravo da un infortunio, erano 5 anni come Lora che ero al Cittadella. Credo che il calcio sia un lavoro, uno sport, un gioco, chiamatelo come volete, in cui si vive di motivazioni. Io parlo della mia esperienza personale: ho avuto 2 anni sfortunati, non sono mai riuscito a giocare i playoff per infortunio. Quando mi è arrivata la chiamata, sicuramente fa piacere sentire al telefono il dottor Galliani che parla di te quando fino a pochi anni fa sentiva parlare Ibrahimovic. C'era la voglia di andare alla ricerca di uno stimolo nuovo in un progetto che in questo momento è unico in qualsiasi categoria. E' un onore: arrivare ogni giorno al campo e avere a disposizione tantissimo è un'esperienza bella e importante. Sono contento della mia scelta".