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Nel post gara di Cosenza - Ternana, l'allenatore degli umbri Cristiano Lucarelli ha voluto ricordare il compianto attaccante Luigi Marulla, la bandiera rossoblù con cui ha giocato ai piedi della Sila nella stagione 95/96, in Serie B. Le parole del trainer livornese, riprese da Pianeta Serie B:

"Mi accolse come un figlio. Me lo aspettavo visto che non ho mai nascosto i miei sentimenti per questa squadra e questa città. Li ringrazio, anche per avermi fatto sentire il calore pure durante la partita. Molti sono venuti a trovarmi in albergo, ma ho avuto una mattinata molto toccante, visto che mi sono fatto accompagnare sulla tomba del grande Gigi, che per me è stato un maestro di calcio e di vita. Io arrivai qui che ero un ragazzino e lui era un re, a Cosenza. Avrebbe potuto avere mille motivi per essermi ostile e per non favorire la mia esplosione. Invece, lui non solo mi ha trattato come se fossi un suo figlio adottivo, ma in ogni allenamento mi chiamava, mi faceva esercitare a tirare in porta e mi insegnava dei movimenti. Mise da parte l'orgoglio, i gol fatti a Cosenza e la storia scritta da lui qui, per aiutare un ragazzino sconosciuto. Penso sia una cosa più unica che rara. Probabilmente, nemmeno io lo avrei fatto, ma Gigi, per amore del Cosenza, mise da parte tutto e mi aiutò a diventare un calciatore. Quando è morto, io non potei presenziare al funerale perché ero impegnato. Avevo una partita da giocare. Tutt'ora, non mi perdono di essere stato assente in quel giorno. E così, ogni volta che tornerò a Cosenza, farò un  passaggio sulla sua tomba. Lui resterà sempre nel mio cuore".