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Se n'è andato parlando di calcio: 'Dottori, ma quando riprende il campionato?'. E' stato un cammino tortuoso, difficile, l'ultimo tratto di vita di Giancarlo Besana. Tra di noi era nata una grande amicizia negli anni e la malattia che l'aveva colpito alle gambe gli aveva negato quella gioia di nonno di due splendidi nipoti che avrebbe meritato dopo una vita di lavoro tra telecamere, microfoni e taccuini.

'Prego, intervistalo tu'. Era nata così la nostra amicizia. Al Brianteo mi fece passare davanti per intervistare Cesare Natali, ex difensore del Monza. Un piccolo gesto che apprezzai tantissimo detto da un 'monumento' del giornalismo sportivo per uno come me che si stava avvicinando timidamente a questo mondo. Abbiamo lavorato, gomito a gomito, per un breve periodo, al Giornale di Monza. Mi criticava e mi elogiava, dall'alto della sua esperienza. Era stato un po' dimenticato dal mondo della tv e quando ebbi l'opportunità di chiamarlo a Odeon Tv, mi ringraziò. Si era imposto per competenza e signorilità, diventando uno degli opinionisti più apprezzati.

Besana in tv con la maglia del Monza

Soffrì nuovamente l'addio al piccolo schermo, ma continuò a scrivere di Monza e sul Monza, nonostante i grandi tagli della carta stampata che spesso umiliano chi crede ancora in questo lavoro. Ci volevamo tanto bene, mi trattava come un figlio: 'Ma quand'è che metti la testa a posto, hai una certa età ormai. Devi mettere su famiglia' era una delle frasi che non mancavano mai. E che apprezzavo molto perchè solo un amico sincero pensa a questi aspetti della vita dell'altro. Abbiamo raccontato in diretta, ieri sera, tanti aneddoti nella serata che gli abbiamo dedicato su Monza-News (QUI) con colleghi e amici dello zio Bes.

Besana insieme a Peduzzi, Niccolò Schira e Nicola Balzani

L'ultima volta che vidi Giancarlo è stato tre mesi fa: gli feci una sorpresa e andai a casa sua con l'amico Patrizio Garbo, uno dei pochi a restare vicino al 'maestro' fino alla fine insieme alla sua bellissima famiglia. Ci vedemmo per una partita di Champions League e mi confessò di non farcela più tra dialisi e altre cure. Se n'è andato ieri mattina, quasi in silenzio, in questo momento drammatico per il nostro Paese dove chi muore, ormai, non fa più notizia.

Una delle ultime apparizioni di Giancarlo al Brianteo con la dottoressa Laura Mainini e il giornalista Rai Marco Basoni

Non sarà possibile, per questo maledetto Coronavirus, ricordarlo dignitosamente con un funerale che avrebbe meritato, ma ci sarà tempo e modo, magari coinvolgendo Calcio Monza e Comune, per dedicargli una serata con tutti gli amici e i colleghi hanno voluto bene ad un maestro di giornalismo, ad un simbolo sportivo di questo territorio.

Ciao zio Gianca, fai buon viaggio e aiutaci a portare il Monza in serie A.

Stefano Peduzzi