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Questo il link per rivedere la diretta di Binario Sport con Cristian Brocchi. Qui sotto le dichiarazioni del tecnico biancorosso intervenuto in diretta:

Il tecnico del Monza sulla settimana di lavoro dei suoi ragazzi: «Abbiamo cercato di cambiare quelli che erano i programmi dei lavori, non giocando nel weekend abbiamo avuto la possibilità di caricare leggermente di più. È stato bello vedere come i ragazzi hanno affrontato la settimana, si sono impegnati come se dovessero giocare nel weekend, è fondamentale perché nelle ultime partite abbiamo sofferto di più. Questa settimana la squadra mi ha dato delle risposte importanti proprio sul piano della voglia».

Sulla gestione dell'emergenza sanitaria: «La società è perfetta in questo, il centro sportivo è chiuso e il settore giovanile è fermo, noi stiamo seguendo tutte le disposizioni anche riguardo allo spogliatoio. Abbiamo preso tutte le precauzioni del caso, i ragazzi sono sempre stati molto bene dunque andiamo avanti a seguire le disposizioni e speriamo che questa situazione si risolva al più presto».

Sempre riguardo al Coronavirus: «Non bisogna sminuire perché è vietato, dal primo momento ho sempre detto che ci sono persone competenti che lavorano e studiano per risolvere le cose nella maniera migliore. Noi possiamo soltanto essere spettatori di ciò che sta succedendo, la speranza è pensare che queste persone si riprendano al più presto».

Sulla partita con la Pianese: «Nel momento in cui viene dato l’ok per giocare una partita è perché tutti sono sicuri che non ci siano problematiche del caso. Non posso essere io da allenatore a dire se è giusto o sbagliato giocare, quando daranno l’ok vorrà dire che non ci saranno pericoli».

Sulle condizioni mentali della squadra: «In questo momento qualcosa è mancato, è stato un qualcosa a livello mentale. Siamo partiti dalla prima partita di quest’estate contro l’Alessandria siamo andati a mille fino a Siena, poi con la Juventus e l’Arezzo non sono state prestazioni eccelse ma non da portare a casa un solo punto».

Sul paragone con Inzaghi: «Pippo è un grande amico, su certe cose non abbiamo lo stesso pensiero ma penso che un allenatore debba passare alla squadra ciò che pensa sia suo. Può essere vero che ci somigliamo per la ripartenza dalla Serie C, la differenza sta nel tempo trascorso al Milan da allenatore. La finale di Coppa Italia probabilmente avrebbe cambiato qualcosa nella mia carriera, penso che il percorso di tutti e due sia un percorso umile».

Sulla finale di Coppa Italia tra Milan e Juventus: «In due mesi io e il mio staff abbiamo preparato una finale di Coppa Italia mettendo in difficoltà la Juventus nella propria metà campo, è stato decisivo un episodio».

Sul modo di allenare una squadra: «Ogni allenatore ha delle sfumature diverse, non è detto che quello di Sarri sia il calcio migliore perché la differenza la fanno i giocatori. La bravura dei giocatori è indispensabile per mettere in campo le idee di un allenatore, la differenza la fanno sia l’allenatore che i giocatori».

Sulla partita di Coppa Italia contro la Fiorentina: «A Firenze fino all’80’ abbiamo giocato una partita meravigliosa, poi è entrata in campo la condizione fisica. Penso che la partita del Franchi sia stata lo specchio della nostra voglia contro una squadra di due categorie sopra di noi».

Sull'ambiente e i tifosi: «Col passare dei mesi mi sono legato a questo ambiente, vedere che si parli così bene di Monza mi rende orgoglioso. Vedere i ragazzi della curva essere felici di poter fare delle trasferte importanti è qualcosa di fantastico».

Su un sogno: «Mi piacerebbe essere colui che porterà il Monza ad alti livelli, ma ancora più importante è essere umili e pensare alla prossima partita. Il mio sogno è quello di entrare al Brianteo e sentire i tifosi cantare per novanta minuti».

Nuovamente sui tifosi: «La speranza è quella che ci si unisca tutti, il bene della squadra è che tutti sperino di vedere finalmente il Monza giocare in Serie B».

Sullo stile di gioco: «Siamo partiti a gennaio con molti giocatori nuovi, ci vuole tempo per assimilare un certo tipo di calcio e di pensiero e penso che quest’anno si siano visti i risultati di un lavoro cominciato l’anno scorso».

Sulle critiche: «Quando leggi certi commenti li devi accettare, ognuno la pensa a suo modo ma se pensa che questo Monza non abbia occasioni e non faccia gioco, forse ha un problema nel valutare».

Sul calendario: «Un calendario difficile per tutti, tutte le squadra avranno delle difficoltà nel reggere tutte queste partite. Un peccato per tutte le squadre che avranno diversi problemi nel gestire le tante partite e gli obiettivi».

Sulla rosa: «Gestire 29 giocatori non è una cosa semplice, sicuramente noi abbiamo una rosa ampia con giocatori nel doppio ruolo. La speranza è che tutti si sentano coinvolti in questo rush finale, la speranza è che tutti mantengano il livello molto alto».

Su chi gioca meno: «Cerco di rendere tutti quanti partecipi, penso che se oggi c’è qualcosa di importante è merito soprattutto dello staff che ha motivato tutti quanti e non solo coloro che giocano di più».

Sui soldi e i giocatori di qualità: «Si pensa che nel calcio bastino soldi e giocatori di grandi qualità per vincere. Vediamo grandi top club europei che non riescono a vincere perché non trovano le alchimie giuste».

Su Fossati e i giocatori provenienti dalla A: «Fossati lo scorso anno arrivava dalla Serie A ma ha fatto molta fatica nonostante l’enorme impegno, non è detto che un giocatore che proviene dalla Serie A non faccia fatica in un campionato come la Serie C. Quest’anno è rinato ed è stato fondamentale per noi fino ad ora. Non basta comprare i grandi giocatori ma ci sono tante variabili e i nostri giocatori che provengono dalla Serie A sono stati bravi e hanno dato risposte importanti».

Sugli infortunati: «Utilizzeremo questa settimana per recuperare quelli che hanno qualche problemino come D’Errico e Gliozzi, la speranza è che non succeda niente a quelli che stanno bene. Starà a me fare le scelte giuste».

Sulla coesistenza di Rigoni e Fossati: «Rigoni e Fossati possono coesistere, però ci vorrebbero due giocatori con caratteristiche completamente diverse a coprire gli altri due ruoli del centrocampo».

Sulla copertina del New York Times: «Dobbiamo essere consapevoli che avendo un presidente così importante queste cose possono succedere, siamo ancora più responsabilizzati. Se dovessimo riuscire a fare qualcosa di importante, a livello mediatico la speranza è quella di poter usufruire di questa risonanza».