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E’ stata una vittoria epica, una vittoria di altri tempi, come quando non esisteva ancora il DRS che facilita i sorpassi nei rettifili. La velocità della Ferrari e la grande determinazione di Charles Leclerc hanno consentito alla Ferrari di tornare a quella vittoria che mancava da ben 9 anni (Alonso 2010). Il pilota della Ferrari, nonostante i suoi 21 anni, ha dimostrato una maturità incredibile, una resistenza alla pressione fuori dal comune. E’ rimasto in testa per gran parte della corsa, escluso solo il periodo dei cambi gomme dove Bottas è stato leader; ha avuto Lewis Hamilton, non uno qualunque, in scia a poco più di un secondo per oltre quaranta giri. La grigia Mercedes dell’inglese era nettamente più veloce nella parte guidata, dove recuperava un bel po’ del gap dalla rossa, ma la velocità della Ferrari in rettifilo era tale che anche il DRS della Mercedes non permetteva un reale tentativo di attacco da parte di Lewis.

Leclerc è stato incredibilmente freddo, nonostante vedesse la marea rossa spingerlo dalle tribune e la freccia d’argento negli specchietti pronta ad approfittare del minimo errore. Errore che è arrivato, con un lungo alla prima variante, che ha consentito ad Hamilton di attaccare al curvone e poi alla Roggia la Ferrari numero 16. Leclerc è stato molto duro e deciso, accompagnando Hamilton verso l’esterno, sull’erba e costringendolo ad andare lungo. Una manovra al limite, tanto che la Direzione Gara ha ammonito il pilota con una bandiera bianconera avvertendolo: lo fai un’altra volta e rischi la squalifica.

Leclerc non si è fatto scalfire ed ha costretto alla fine Hamilton (con gomme gialle, medie) a rovinare le gomme andando anche dritto alla prima variante. E’ proprio in quella occasione che ha perso pure la seconda piazza a favore di Bottas. Il finlandese, con gomme nettamente più fresche, ha recuperato agevolmente il margine da Leclerc ma non è riuscito a sua volta a superarlo, commettendo un paio di errori che hanno spento le sue velleità di vittoria. Nel frattempo Hamilton ha cambiato gomme per puntare al punto del giro più veloce, che non gli è sfuggito.

La marea rossa sulle tribune ha accompagnato con un boato continuo Leclerc durante l’ultimo giro, quasi spingendolo, dandogli ancora qualche cavallo in più. L’emozione del monegasco è uscita tutta nel dopogara, attraverso le comunicazioni via radio con i box, dove urlando continuava a ringraziare la squadra, con una voce indubbiamente emozionata. E’ stato più razionale appena sceso dalla vettura. Queste le sue parole: “Mamma mia che gara, è stata durissima, non sono mai stato così stanco appena sceso dalla vettura. Ma ne valeva la pena. Vincere qui era un sogno, ci tenevo tantissimo, sia per il team che per la squadra. Anche a Spa ci tenevo tantissimo, era la mia prima volta, ma qui a Monza vale dieci volte di più. Non ho parole. E’ incredibile cosa ho provato in pista e sul podio, è indescrivibile. Binotto ha detto che sono stato perdonato per ieri? Ma io non ho fatto nulla di male, è stato visto in modo sbagliato, non è colpa mia”.

A proposito di quanto accaduto sabato con il compagno Vettel, proprio il tedesco deve aver veramente mal digerito l’accaduto. E’ stato schivo per tutta la domenica, evitando il contatto con i tifosi ed il compagno di squadra. Dava l’apparenza di non essere tranquillo e lo si è visto in gara. Al sesto giro si è girato malamente alla variante Ascari, perdendo il posteriore. Nella ripartenza non ha visto la Racing Point di Stroll, colpendola e costringendola a uscire di pista, rovinando la splendida gara, fino a quel momento, del canadese. Successivamente Stroll, rientrando in pista, ha a sua volta spinto fuori pista la Toro Rosso di Gasly. La direzione gara è intervenuta immediatamente, comminando uno stop and go di 10 secondi al tedesco, che è rientrato in pista addirittura doppiato, dopo aver già fatto un pit stop per cambiare gomme e musetto.

Chi è stato il mancato protagonista del week end? Max Verstappen, che partito dall’ultima posizione ha effettuato una corsa regolare giungendo ottavo, in zona punti. Meglio di lui hanno fatto i due Renault Ricciardo e Hulkenberg, quarto e quinto con una velocissima Renault. Dietro a loro un ottimo Sergio Perez, settimo, mentre Giovinazzi ha concluso nono il suo primo Gran Premio d’italia. E’ stato autore di una gara regolare, ad un certo punto era riuscito anche ad occupare la sesta posizione. E’ comunque un risultato apprezzabile, salutato a fine gara con soddisfazione.

In decima posizione, a punti, è giunta la McLaren di Lando Norris, autore di una gara anonima. Sfortunato il suo compagno di squadra Sainz, che ha dovuto abbandonare la corsa per un problema al pneumatico anteriore destro dopo un pit stop, quando era in nona posizione.

Infine c’è da fare un applauso al pubblico di Monza. Appassionatissimo, è stato davvero la marcia in più in tutto il week end per la rossa. Sul podio sono stati pochi i fischi sia per il nemico Hamilton, sia per Bottas. Le presenze quest’anno sono cresciute non di poco, complessivamente ci sono state 200.000 presenze dal giovedì, contro le 183.000 dello scorso anno. Un risultato da cui partire per poter crescere ancora nei prossimi cinque anni.