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Si intitola “Vittorio Brambilla, il mago della pioggia”, il libro dedicato ad uno dei piloti più “importanti” nati e cresciuti lungo in tracciato monzese, edito da Giorgio Nada Editore.



Brambilla è stato forse il maggior esponente dell’automobilismo monzese, insieme a suo fratello Tino. Entrambi erano appassionati di motori e lavoravano nell’officina di famiglia. Iniziò Tino, il più grande, a gareggiare mente Vittorio dovette attendere, vista l’impossibilità per la famiglia di poter supportare entrambi i figli. Vittorio corse sia con le due che con le quattro ruote. Cominciò proprio con le due ruote ed arrivò persino a gareggiare nel motomondiale classe 500 con una Paton. Con le quattro ruote cominciò benissimo con i kart, per poi ottenere grandi risultati sia in Formula 3 che in Formula 2, anche grazie al supporto economico della Famiglia Ciceri, proprietaria della Beta utensili.



Il debutto in Formula Uno, come raccontato dai presenti in sala stampa in Autodromo a Monza durante la presentazione, avvenne piuttosto tardi, a 36 anni nel 1974, ma subito ebbe modo di farsi notare. Nel 1975 alla guida della March arancione supportata da Beta, Vittorio riuscì ad ottenere una pole position ad Anderstorp e una splendida vittoria a Zeltweg, sotto al diluvio, davanti a James Hunt e Tom Pryce.



Nonostante abbia sempre corso in Formula Uno con mezzi non al top, Brambilla ha avuto modo di mettersi in mostra soprattutto quando le condizioni si facevano difficili. E’ per questo che si è guadagnato il titolo di mago della pioggia. Ha anche rischiato la vita nel grave incidente che a Monza ha portato alla morte Ronnie Peterson. Una forte frattura cranica lo allontanò dalle corse per un breve periodo, consentendogli però di tornare in Formula Uno, con l’Alfa Romeo, senza però ottenere grandi risultati.



L’occasione di ricordare Vittorio Brambilla all’Autodromo di Monza ha portato centinaia di persone ad affollare la sala stampa, ben attente ad ascoltare i racconti dei presenti, pieni di affetto ed emozione nel ricordare le gesta e gli aneddoti legati al pilota monzese.



Ha aperto la serata il Sindaco di Monza Dario Allevi, che lo ha eletto a suo idolo insieme a piloti come Villeneuve e Senna. Leonardo Acerbi, direttore editoriale della collana che vede anche un altro libro già pubblicato sulla famiglia Brambilla, quello su Tino, ha raccontato quanto sia stato appassionante poter intraprendere l’avventura di raccontare le gesta dei due Brambilla.



E’ stato Giorgio Terruzzi ad esprimere, forse, la parte più emotiva della serata, raccontando come lui fosse legato alla famiglia Brambilla, visto che abitava a due passi da casa loro, e fu uno stimolo in più che lo spinse ad appassionarsi alla Formula Uno, grazie anche all’aiuto di Ercole Colombo che lo prese come aiutante fotografo in quegli anni dove Brambilla era protagonista in Formula Uno. Molto appassionata anche l’esposizione di Enzo Mauri, uno dei due autori del libro, che ha raccontato di quel giorno in cui Enzo Ferrari si recò presso l’officina della famiglia Brambilla, a Monza, per vedere chi c’era dietro a quella piccola squadra che era in grado di ottenere grandi risultati. Da quell’officina infatti usciva la monoposto con la quale Vittorio si permetteva di lottare e vincere contro mostri sacri in ogni categoria, con una squadra composta puramente da tre persone: Vittorio, Tino Brambilla e quel Peo Consonni a fare da unico meccanico. Un racconto che ha dell’incredibile!



Anche Pino Allievi ha raccontato alcuni aneddoti della vita agonistica e privata del “Brambilla”, come quella volta che diede un fendente verticale sul casco di James Hunt, reo di averlo ostacolato durante le prove di qualificazione.



A completare la presentazione ci ha pensato il co-autore Walter Consonni, fratello di Peo, mentre Tino Brambilla, presente in sala, si è limitato a ringraziare tutti per la passione, l’affetto e l’impegno che gli autori e tutti gli amici hanno messo nel ricordare le gesta della sua famiglia.



Presenti in sala anche parecchie autorità e giornalisti, moltissimi amici di Brambilla, il direttore generale dell’Autodromo Pietro Benvenuti ed anche una delegazione del Monza 1912, capeggiata dal presidente Nicola Colombo, dal vice Roberto Mazzo e dall'allenatore Cristian Brocchi.