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Il primo gol di Lojodice e - sullo sfondo - il 'muro' del San Gregorio
Il primo gol di Lojodice e - sullo sfondo - il 'muro' del San Gregorio

Prima del recente biennio così pieno di clamorose imprese c’era soprattutto una singola partita dei bagaj permeata da un alone di leggenda. Una singola partita che mi metteva i brividi nei racconti di papà. Una singola partita che ha illuminato di vivida luce biancorossa gli occhi di Adriano Galliani quando abbiamo avuto modo di parlarne nel suo studio. Una singola partita che meriterà un posto speciale nel futuro Museo del Monza. 

Il 1 gennaio 1956 è una domenica. Il mondo ha un sacco di problemi anche allora (il 1 novembre 1955 è scoppiata la guerra del Vietnam) mentre in Italia Mike Buongiorno comincia a segnare un’epoca lanciando sull’unica rete televisiva nazionale il quiz ‘Lascia o Raddoppia’. A San Silvestro si festeggia con sobrietà ed il calcio manco viene sfiorato dall’idea della sosta natalizia: Serie A e Serie B in campo sia il 25 dicembre che – appunto – il 1 gennaio. Il Monza del Presidente Sada e di mister Pietro Rava (uno dei 4 calciatori italiani all time ad avere vinto sia le Olimpiadi che i Mondiali) sta disputando un ottimo campionato cadetto: difesa granitica, Tagnin magnifico gladiatore del centrocampo e davanti il trio delle meraviglie Lojodice-Milani-Mattavelli. Un curioso scherzo del calendario impone ai biancorossi di trascorrere le feste al San Gregorio ospitando consecutivamente le prime due della classe: il Palermo a Natale, l’Udinese a Capodanno. 

A rovinare il primo brindisi ci pensa lo scandaloso fischietto torinese Bonetto che nega due clamorosi rigori a Milani (sullo 0-0) e a Lojodice (Monza già in vantaggio grazie al gol di Pistorello) ed al 90’ omaggia una punizione ai rosanero che lo scaltro Luosi capitalizza – con la complicità di un banco di nebbia – siglando il pareggio. Il coro ‘Ladri, Ladri !’ esplode sugli spalti e giovedì 29 dicembre il titolo de Il Cittadino riassume a caratteri cubitali l’amarissimo pomeriggio biancorosso: IL FURTO DI NATALE. Rava lavora sulla testa dei suoi ragazzi: bisogna resettare in fretta perché è in arrivo una autentica corrazzata. Le parole non servono quando i numeri dicono tutto. Clamorosamente tutto. 

L'Udinese è in serie positiva da 35 gare. I friulani hanno attraversato l'intero 1955 senza sconfitte (ultimo ko il 12 dicembre 1954 a Genova per opera della Sampdoria). I bianconeri, reduci dal fantastico secondo posto (alle spalle del Milan) nella Serie A 1954-55, trascinati dalla classe cristallina di ‘Raggio di Luna’ Arne Selmosson, sono in Serie B solo di passaggio a causa di un illecito sportivo risalente addirittura all’ultima giornata del massimo campionato ’52-53 (Pro Patria-Udinese 2-3). Della serie: la giustizia sportiva aveva tempi mooooooolto lenti pure allora. Ogni riferimento al caso Gomez è puramente voluto. L’Udinese perde a malincuore Selmosson (Lazio) ma mantiene l’intelaiatura – tecnico compreso – del miglior piazzamento assoluto della propria storia ed approccia la cadetteria con la rabbia e la ferocia di chi si sente ingiustamente defraudato.

 Non ce n’è per nessuno. Ma proprio nessuno. I friulani arrivano a Monza con questo impressionante ruolino di marcia nelle prime 12 giornate di un campionato che hanno già ipotecato: 21 punti frutto di 9 vittorie e 3 pareggi, 26 gol fatti, 9 subiti. Con l’attuale regola dei 3 punti a vittoria il bottino sarebbe stato addirittura di 30. I mugugni post-Palermo della dirigenza monzese consigliano chi di dovere ad affidare il match al miglior fischietto di quel periodo: Marchese di Frattamaggiore. Fare la cronaca a 68 anni di distanza non avrebbe alcun senso anche se rileggere il pezzo di Giovanni Fossati su Il Cittadino del 5 gennaio 1956 è stata adrenalina purissima. Specialmente nella parte in cui viene onestamente riconosciuto lo strapotere ospite nel primo tempo. Da quella pagina ho preso la foto del gol del primo vantaggio biancorosso e – soprattutto – le pagelle del Monza. Brividi. 

Le pagelle di Giovanni Fossati su Il Cittadino del 5 gennaio 1956 

Dolcissimo, poi, ricordare il mattatore assoluto di quell’indimenticabile pomeriggio: Severino Lojodice. Che ci ha lasciato qualche settimana fa e che il giorno dopo quella doppietta convolò a nozze. Negli archivi resta un numero impressionante: 35 partite consecutive senza sconfitte per l’Udinese. Negli archivi e nei cuori biancorossi restano una data ed una impresa di cui andare orgogliosi per sempre: 1 gennaio 1956. Quando il Monza pose fine alla leggendaria imbattibilità di una grandissima squadra.

Monza, Stadio San Gregorio. Domenica 1 Gennaio 1956

SIMMENTHAL MONZA-UDINESE 2-1 (1-1)

MARCATORI: Lojodice (M) al 4’ pt – Secchi (U) al 27’ pt – Lojodice (M) al 26’ st

MONZA: Ghirardi, Copreni, Rampoldi, Pistorello, Magni, Corti, Borri, Lojodice, Milani, Tagnin, Mattavelli. All.: Rava

UDINESE: Geatti, Azzimonti, Valenti, Snidero, Pinardi, Magli, Castaldo, Menegotti, Secchi, Bredesen, Fontanesi. All.: Bigogno

ARBITRO: Marchese di Frattamaggiore.

 

Fiorenzo Dosso