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foto Buzzi AC Monza
foto Buzzi AC Monza

Il Direttore Generale del Settore Giovanile del Monza Mauro Bianchessi ha rilasciato un'intervista esclusiva a Sportitalia. Si è soffermato sui programmi col sodalizio brianzolo, non nascondendo poi alcune perplessità su alcune nuove regolamentazioni a livello giovanile. 

"Il mio arrivo al Monza non ha avuto bisogno di trattative, è stato come tornare a casa. Dopo 11 anni di Milan, con il legame di gratitudine nei confronti del Presidente Silvio Berlusconi, con la grande stima e l'affetto verso il dottor Adriano Galliani, è stato tutto molto naturale. Per quanto riguarda il mercato per il Settore Giovanile abbiamo operato prevalentemente sul territorio nazionale, cercando giocatori migliorabili e adatti alla nostra filosofia di gioco, senza stravolgere gli organici già esistenti. Nel gruppo Primavera abbiamo inserito i nostri tesserati migliori classe 2004, 2005, 2006, rinunciando all'Under 18 e completando l’organico con innesti mirati e low cost".

"Con le nuove regole federali purtroppo diventa assurdo spendere soldi e acquistare ragazzi per le Giovanili. Chi ad oggi investe sulle categorie Pulcini, Esordienti e Giovanissimi, attraverso un lavoro meticoloso che dura 6-7 anni, dall'anno prossimo si ritroverà con tutti i ragazzi svincolati all’età di 16 anni. Nascerà quindi prevalentemente uno scouting sui ragazzi che a partire dall’età di 16 anni saranno a livello nazionale tutti liberi, per la gioia dei procuratori. Un'altra novità sarà l'apprendistato per i calciatori dai 15 anni di età. La Primavera 1 dal prossimo anno diventerà Under 20, con fuori quota Under 21 e l'obbligo di costituire l'Under 18. La proiezione di aumento di costi per un Settore Giovanile sarà di almeno 1 milione e mezzo di euro lordo in più rispetto ad oggi. Per la stagione 2024-2025 solo tra Primavera 1, obbligo dell'Under 18 e Primavera 2, ci sarà uno sbilanciamento di 1 milione in più rispetto a quanto si spende oggi. Non va dimenticato che queste regole hanno spostato i pagamenti di premi preparazione al vincolo contrattuale del calciatore, mettendo in ginocchio tutte le società dilettantistiche che lavorano con qualità all’attività di base. Siamo dinanzi ad un cambiamento epocale, che deve portare tutto il sistema del calcio giovanile a fare delle riflessioni tecniche ed economiche, al fine di realizzare un modello sostenibile che tuteli e favorisca l’ottimizzazione degli investimenti delle società".