Un arbitraggio indegno, ma un buon punto per il Monza su un campo difficile. Il mercato è in chiusura, finalmente.
Il punto del nostro opinionista Paolo Corbetta dopo Bari - Monza 1-1

Oggi, ancora una volta in terra barese, i biancorossi sono incappati in un Galipò qualunque, un signore che con molta generosità può essere definito un arbitro di calcio. Alla prima “carezza” data da Ravanelli ad un avversario al quarto minuto di gara, Galipò ha estratto un cartellino giallo che grida vendetta ancora adesso e che mi ha fatto subito capire, come detto, cosa sia la Serie B soprattutto quando si gioca in alcune piazze.
Nulla, comunque, al confronto della decisione di sorvolare (complice una VAR impegnata al bar o totalmente dormiente) su una palese parata di mano in piena area di rigore, commessa da un difensore barese in caduta su un tiro di Galazzi indirizzato a rete. Vabbè, andiamo avanti e vediamo la parte del bicchiere mezzo pieno.
Un punto prezioso per il Monza

La squadra di Paolo Bianco ha ottenuto un risultato positivo, un punto che alla vigilia sarebbe stato accettato di buon grado. Ed il punto non è arrivato con il contributo determinante della fortuna, anzi…
È arrivato perché il Monza ha giocato un calcio più che discreto per lunghi tratti della gara, in modo gagliardo e determinato. In uno stadio che, per importanza e dimensioni, incute soggezione, non solo all’arbitro di turno.
Certo, qualcuno ha dato un contributo determinante, qualcun altro ha faticato più del dovuto. Ma alla seconda giornata di campionato è presto per dare giudizi o valutazioni assolute. Fa piacere comunque vedere che là dietro Lucchesi è stato una certezza, così come è confortante constatare che Keita (ottimo il suo ingresso dalla panchina) sia rimasto una risorsa a disposizione di Paolo Bianco e del Monza.
Chiusura del mercato e nuove certezze
Oggi, finalmente, si chiuderà il mercato (QUI la diretta di MonzaNews). E si metterà fine ad una situazione assurda, considerato che sono state già disputate due giornate di campionato.
Per il Monza, nel bel mezzo di un passaggio societario, i tempi lunghi del mercato hanno reso le cose ancor più difficili di quanto già lo fossero dopo una retrocessione. La fine del mercato chiusura sarà la gioia in primis di quegli allenatori (tra i quali Paolo Bianco) che finalmente avranno consapevolezza dell’organico a disposizione.
La chiusura delle trattative dovrebbe mettere la parola fine ai “capricci” di chi fino all’ultimo ha approfittato della situazione per avere un ritocco all’ingaggio. Chi ha intenzione di restare e di contribuire alla causa biancorossa sarà ben accetto. Chi non se la sente, si accomodi pure alla porta. In Serie B la voglia di arrivare al traguardo, la determinazione e la tenacia contano più di qualsiasi altra qualità. Mi sia consentito di citare la saggezza di un vecchio proverbio, senza offesa per nessuno: “Meglio un asino vivo che un dottore morto”.