Paolo Berlusconi: 'Silvio era unico, il suo Milan non tornerà. Ma io ora penso al Monza'
Il presidente onorario biancorosso ricorda il fratello Silvio e commenta la crisi rossonera: 'Manca il campanilismo, serve ritrovare dignità'

Il ricordo di Claudio Lippi
Paolo Berlusconi ricorda con affetto il giornalista scomparso nel 2013: "Ha lasciato un segno profondo".
Claudio lo ricordo come un bravissimo ragazzo, molto simpatico. Se dopo 19 anni c’è ancora questa memoria, significa che ha lasciato un segno profondo nei suoi amici e nella sua famiglia. Vedere così tanti atleti e ragazzi che si divertono e lo ricordano, rendendogli omaggio con questa piccola celebrazione, è molto bello.
"Il nostro Milan era un'altra cosa"
Il presidente onorario del Monza evita polemiche, ma sottolinea la differenza con l’epoca berlusconiana.
Il Milan viene da una stagione complicatissima, con una grande contestazione? Non voglio fare commenti, perché sono un dirigente del Monza. Posso solo dire che il nostro Milan era un’altra cosa. Quando Silvio ci ha lasciati, è stato emozionante sentire la gente gridare “c’è solo un presidente”. Auguriamoci che, dopo questa situazione non da Milan, ci sia la possibilità di ripartire. La società e i tifosi se lo meritano. Sono sicuro che il Milan si riprenderà.
Il ‘milanismo’ che manca
"Le proprietà straniere non hanno quel sentimento che spinge a soffrire e investire per il club".
Si parlava di milanismo, proprio quello che manca a questo Milan? Certo. Noi siamo milanesi, siamo sempre stati tifosi del Milan. Quando una squadra, come tante in questo campionato, ha una proprietà straniera, manca quel campanilismo, quel sentimento che ti spinge a soffrire e a investire, anche se ci vogliono molti soldi. Mai dire mai. Speriamo che il campanilismo torni o che, se ci sarà una proprietà diversa, venga contagiata dall’entusiasmo della folla di Milano.
Un pensiero su Paolo Maldini e Brocchi
Berlusconi ribadisce l’attaccamento a figure simbolo del Milan e del Monza: "Silvio era unico".
Paolo Maldini è il nome del milanismo? Non solo lui, ma tutti i giocatori. Oggi ho rivisto Brocchi. Al Monza abbiamo avuto prima Brocchi, ora Nesta. Siamo legati a queste figure, ma non dico che siamo unici. Silvio era unico, è lui che ha voluto questi allenatori. Auguriamoci che il Milan ritrovi, seguendo le sue orme, quella dignità di squadra che merita. Grazie, ragazzi.

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