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Pietro Berardinelli e la conferma della tragedia

La conferma è arrivata a distanza di due giorni, attraverso la trasmissione televisiva Chi l’ha visto, che aveva seguito la scomparsa e rilanciato l’appello dei familiari. Con la certezza dell’identità, la comunità brianzola si è stretta attorno ai parenti di Pietro Berardinelli, profondamente colpiti dall’epilogo della vicenda.

Un’intera comunità resta ora segnata da questa tragedia, che ha riportato l’attenzione sulla fragilità delle persone anziane e sull’importanza delle ricerche tempestive in casi simili.  

Lunedì la sospensione delle ricerche fino al ritrovamento del corpo 

Le ricerche sospese dopo undici giorni era arrivate in seguito a un briefing che ha valutato l'assenza di elementi concreti per proseguire in modo proficuo. Da lunedì 15 settembre le squadre coinvolte — Vigili del Fuoco, Carabinieri, unità cinofile, nucleo Sapr, la Protezione Civile e la Polizia locale — hanno interrotto le ricerche nonostante un impegno massiccio. 

Nel corso dei giorni precedenti, le operazioni avevano incluso sorvoli aerei con l’elicottero “Drago”, sopralluoghi a piedi, accesso a zone boschive, utilizzo di droni e la creazione di un campo base alla Baita degli Alpini per coordinare le attività. La decisione di sospendere le ricerche ha generato forte apprensione tra i familiari, che avevano lanciato appelli tramite “Chi l’ha visto?” per ottenere nuovi segni di vita.