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La prima ondata d'influenza è arrivata una settimana fa. Ora, nei prossimi giorni, si attende la vera esplosione dell’epidemia influenzale. Una situazione che, di per sé, non avrebbe nulla di straordinario: è la classica influenza stagionale. Ma in Brianza si innesta su un sistema di medicina territoriale già in forte sofferenza, e il risultato è un territorio in affanno.

Prenotare una visita diventa un’impresa, le agende dei medici di base sono sature e le chiamate degli assistiti si moltiplicano senza sosta. Una pressione crescente sulla rete che dovrebbe intercettare i bisogni sanitari primari.


Quasi 30mila cittadini senza medico in Brianza

A fotografare la situazione è Domenico Picone, medico di medicina generale a Monza e vicesegretario Fimmg Monza e Brianza:

«In provincia di Monza e Brianza mancano quasi 30mila medici di medicina generale»

Un dato che si traduce in concreto in 14 Ambulatori Medici Temporanei per gli “orfani di medico”, cioè persone rimaste senza medico di base assegnato.

ospedale

«In un momento come questo — spiega Picone — la carenza pesa ancora di più: una settimana fa c’è stata la prima ondata e ora stiamo andando verso una fase di esplosione».


Picone: “Il problema non è solo la carenza. Manca la volontà politica regionale”

La crisi più grave, ricorda l’esperto, è iniziata nel 2022. Oggi non è solo una questione di numeri ma organizzativa.

La “medicina di gruppo” — modello che consente ambulatori aperti anche oltre le 10 ore al giorno — sarebbe la soluzione più efficace, ma:

«Manca la volontà politica regionale di affrontare il problema»

Picone denuncia che molti medici di base non ricevono ristori per le spese organizzative da 3 anni:

personale di segreteria, gestione ricette, attività amministrative…
tutte incombenze che sottraggono tempo alle visite e pesano sulla qualità dell’assistenza.


Monza “virtuosa”, ma penalizzata dalle regole

La normativa che disciplina la distribuzione delle indennità — denuncia Picone — penalizza proprio Monza e Brianza, pur essendo una delle province più virtuose nella campagna vaccinale.

«I due terzi dei vaccini sono somministrati dai medici di medicina generale. È un grande servizio al cittadino»

Nonostante questo, le risorse arrivano a pioggia, in base al numero di abitanti, senza valutare i bisogni reali dei territori e dei professionisti che li presidiano:

«I bisogni dei medici sono i bisogni dei cittadini»


Accesso alle cure sempre più difficile

La combinazione tra carenza di medici e sofferenza organizzativa si traduce in un effetto immediato sul territorio:

  • fatica nel prendere appuntamento
  • assistiti senza riferimento
  • servizi dell’ASST sotto pressione
  • rischi per categorie fragili in pieno picco influenzale

Il risultato? La medicina generale va in tilt, mentre il virus corre.
E per migliaia di brianzoli, anche una semplice influenza diventa un percorso a ostacoli.