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Esattamente 12 anni fa, il 30 marzo 2011, moriva Roberto “Bob” Lovati, portiere che indossò, tra le altre, le casacche di Monza e Lazio. Team, che proprio al termine di questa settimana, si sfideranno all'U-Power Stadium per la 28^ giornata di Serie A.

Estremo difensore dalla grande fisicità per l'epoca, nativo di Cusano Milanino (come il Trap), Lovati trascorse un biennio in Brianza (oltre ad una parentesi in C nella Vimercatese, 47/48), in Serie B, dal 1952 al 1954. Era il Monza del presidente Borghi prima e Pastori poi, con Annibale Frossi in panchina. Colombetti, Copreni e Sergio Magni alcuni dei suoi compagni, una A sfiorata, col quarto posto finale nel 52/53. Con 68 partite complessive, fu il calciatore con più presenze della squadra monzese, in quei due campionati.

Il club che maggiormente lo rappresentò, e a cui restituì tanto, fu indiscutibilmente la Lazio, sodalizio capitolino in cui giunse a metà anni '50 e dove intascò ben 135 presenze in sei anni. Riuscì ad alzare (da capitano) una Coppa Italia (il primo trofeo per le Aquile) e a raggranellare anche due caps in Nazionale Maggiore italiana.

Il suo indissolubile legame coi biancocelesti proseguì poi per numerosi anni (oltre 40), sotto tante vesti, un vero e proprio factotum: allenatore della Prima (con cui vinse una Coppa delle Alpi), anche nei momenti difficili come il post Maestrelli, Vice tecnico, preparatore dei portieri, istruttore giovanile, capo degli osservatori, dirigente. Portò alla Lazio, tra gli altri, l'estremo difensore sovicese (un anno poi anche nel Monza) Felice Pulici. 

Rimane tuttora uno dei maggiori simboli della storia laziale.