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Foto Unica Tv
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Prendo in prestito alcune parole di José Mourinho, a mio giudizio (e non solo mio) le sole assennate nel monologo teatrale e teatrante di cui si è reso protagonista nella conferenza stampa al termine di Monza-Roma. “Il Monza è squadra fresca e motivata e lo ha dimostrato in modo chiaro contro una Roma in difficoltà”. Parole che ben fotografano l’andamento della gara, in cui la squadra di Palladino ha evidenziato un’ottima condizione fisica e attestato che la salvezza acquisita non ha tolto la voglia di lottare e di guardare sempre più in lato.

E dire che la partita non era iniziata bene, per via di quell’erroraccio di Di Gregorio in fase di impostazione, costato il gol del vantaggio giallorosso. Un errore che mi ha richiamato il secondo gol subito nella gara interna con l’Inter, quando Lautaro Martinez approfittò di una distrazione di Pablo Marì. Eppure questa modaiola “costruzione dal basso” piace davvero a molti allenatori. A me fa venire l’orticaria, ma io faccio un altro lavoro…

A parte il punto in classifica, il prolungamento a quota cinque della serie di gare utili e la consacrazione di Caldirola come goleador contro le grandi, la partita con la Roma porta in dote l’assenza sul campo del mister biancorosso per la gara di domenica prossima contro il Torino. Quinta ammonizione e squalifica automatica. Sarà dunque un Monza senza Palladino in panchina quello che affronterà i granata del suo “amico” Juric. E qui la suggestione mi viene facile facile…Un Monza senza Palladino in panchina: potrebbe essere un’anticipazione della prossima stagione, considerata la situazione un po’ paradossale che si è venuta a creare riguardo il futuro e certificata dalle dichiarazioni poco convergenti tra Adriano Galliani e Raffaele Palladino. Entrambi sono nella condizione di riflettere e comprendere meglio le possibili evoluzioni. Provo a giocare e tento di calarmi nelle loro riflessioni. 

“Contrariamente allo scorso campionato - potrebbe essere il pensiero di Galliani - il mio Monza ha conquistato la certezza della Serie A con largo anticipo. Ecco che, con l’aiuto del mio vecchio amico Ariedo Braida, ho il tempo necessario per programmare al meglio la prossima stagione e puntare ancora più in alto. Ma quanto posso aspettare Palladino? Sinceramente non pensavo che potesse essere così attendista dopo tutto la fiducia che gli abbiamo dimostrato… Speriamo mi dia un riscontro in fretta, altrimenti devo trovare un’alternativa”.

“Non mi aspettavo un inizio di carriera nel grande calcio così fulmineo e brillante - la riflessione di Palladino - per cui sono un po’ frastornato. Ma la proposta di una panchina di una big me la sono sognata o mi è arrivata davvero? Comunque sia, mi è stato detto che devo aspettare, si devono verificare certe situazioni… Alla società biancorossa sarò grato in eterno, comunque vadano le cose. Ma posso tergiversare ancora un po’ o corro il rischio di ritrovarmi col cerino in mano?” 

Ripeto, ho voluto giocare con i possibili pensieri e con le parole. In attesa dei fatti, che mi auguro arrivino presto.

Paolo Corbetta