“Un piano scritto contro di noi”: lo scontro infiamma STMicroelectronics
I sindacati contestano il piano industriale di STMicroelectronics e annunciano sciopero per il 28 novembre.
Un piano industriale dovrebbe portare chiarezza e fiducia.
Invece, quello presentato da STMicroelectronics al Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha sollevato dubbi, proteste e la prospettiva concreta di uno sciopero.
A distanza di mesi dalle prime rassicurazioni, i sindacati vedono ancora troppi nodi irrisolti e un rischio concreto di esuberi.
Il clima, ad Agrate Brianza, è tutt’altro che disteso: tra lavoratori preoccupati e vertenze ancora aperte, la vertenza entra nel vivo.
Piano industriale e nuovi esuberi: la tensione resta alta
Lunedì 10 novembre, al Mimit, è stato presentato il piano di rilancio del sito di Agrate Brianza.
Il documento, richiesto da RSU, enti locali e ministeri competenti (Mimit e Mef), avrebbe dovuto segnare la fine dello spettro degli esuberi e aprire la strada a una programmazione fino al 2032.
Invece, per i rappresentanti sindacali, si tratta di un piano “rimandato con debito”: la direzione aziendale avrebbe confermato molte delle contraddizioni già emerse a settembre.

Secondo la Rsu Usb, nonostante gli interventi urbanistici annunciati (mense, magazzini, uffici), “si parla di ritiro degli esuberi ma resta un saldo occupazionale negativo”.
In particolare, tra le categorie più a rischio figurano i carrellisti e i contratti a termine, mentre la chiusura di AG8 è prevista entro il Q3 2026 e lo smantellamento di EWS e Testing entro il Q3 2027.
I sindacati: “Si scaricano errori manageriali sui lavoratori”
Le sigle sindacali parlano di “errori manageriali enormi” e accusano l’azienda di far ricadere sui dipendenti l’impatto della rivoluzione legata ad automazione e intelligenza artificiale.
Un passaggio epocale che, senza una strategia condivisa, rischia di lasciare indietro centinaia di persone.
Per questo motivo, l’USB chiede un cambio di paradigma: “ridurre l’orario di lavoro mantenendo il salario”, considerata l’unica via per bilanciare la crescita produttiva (+80%) con un numero inferiore di addetti.
Semiconduttori e geopolitica: un rischio per il futuro del sito
Oltre agli aspetti interni, pesano anche le dinamiche globali.
I dazi statunitensi, la strategia “China for China” e la corsa europea verso un’economia di guerra stanno ridisegnando i mercati internazionali.
Secondo i sindacati, il rischio è che i prodotti europei, inclusi i semiconduttori di Agrate e Catania, vengano penalizzati.
Da qui la richiesta di un forte sostegno pubblico, con fondi nazionali ed europei — come il Chips Act 2.0 — per garantire continuità, occupazione e investimenti certi nel periodo 2027–2032.
Le richieste dei lavoratori: più confronto, meno rinvii
I sindacati chiedono che ai prossimi tavoli partecipino direttamente i ministri competenti, e non solo i tecnici, e che venga fissato un calendario serrato di incontri.
Nel documento RSU presentato in assemblea si chiede di:
- non trasferire il reparto EWS a Crolles;
- mantenere la produzione di AG8 almeno fino al 2030;
- garantire una transizione graduale ai 12 pollici senza impatti negativi sull’occupazione.
Intanto, la tensione cresce in vista dello sciopero indetto per venerdì 28 novembre, che si preannuncia come un passaggio decisivo per il futuro del polo brianzolo.



