Guina pensa in grande: 'Vogliamo la promozione con l'Energy'
Tiago Guina si racconta: il passato da fuoriclasse, la scelta di Bulciago, il doppio ruolo in campo e in panchina, e l’obiettivo playoff con l’Energy Saving

Tiago, come ti sei avvicinato al futsal e perchè lo preferisci rispetto al calcio a 11?
“Ho cominciato a 9 anni a giocare a calcio a 5, in Brasile, tra le fila del Flamengo, squadra dal settore giovanile competitivo e curato, dopo due anni ho giocato anche al calcio tradizionale, ho fatto un lavoro di preparazione e adattamento da un tipo di calcio all'altro, è stato un percorso di crescita sul piano della forza e su quello della statura. Avevo a disposizione una serie di professionisti che curavano la mia crescita: il nutrizionista, lo psicologo, il fisioterapista, queste figure mi hanno aiutato nel percorso di adattamento dal futsal al calcio tradizionale. Tuttavia nel calcio a 5 mi ero già fatto conoscere, avevo una discreta fama, più visibilità e la strada ormai quasi spianata e per questo ho lasciato indietro il calcio a 11 nei miei progetti e non ho continuato nel percorso di adattamento concentrandomi perlopiù sul futsal. Amo il calcio a 5 e lo preferisco perchè è uno sport estremamente emozionante, è più veloce, più tecnico, il pallone è più vivo sul parquet. Ho sempre preferito giocare a futsal perchè è un gioco più dinamico, ci sono molti duelli, più coinvolgimento del gruppo squadra e pertanto mi ha sempre affascinato, sia come sport da praticare che da guardare.”
Nel tuo percorso di crescita c'è stato un idolo appartenente al mondo del futsal a cui ti sei ispirato?
“I brasiliani classe'85 come me sono cresciuti guardando le prodezze di Falcao, ho giocato con lui in nazionale molte volte e per la tecnica e le abilità che possedeva può essere considerato un mio idolo, tuttavia per altre doti come la versatilità in campo altri miei idoli sono stati Vinicius Elias Teixeira, che è stato capitano della nazionale brasiliana e ha vinto anche un mondiale con la maglia verdeoro, e suo fratello Lenisio Teixeira Junior, un pivot che segnava con una facilità impressionante; questo è il trio che mi ha ispirato durante tutta la mia carriera."
Che emozione hai provato quando un campione del calibro di Marcelo, in un'intervista, ti ha definito il suo idolo nel mondo del futsal?
“Quest'evento per me è stata una sorpresa perchè ho conosciuto Marcelo durante la mia infanzia. Abitavamo abbastanza vicini, lui giocava in una squadra molto vicina a casa mia quando io giocavo al Flamengo. Avevo degli amici che erano suoi compagni di squadra, e durante un torneo, durato un week-end, ho giocato insieme a loro e così ho conosciuto Marcelo. Io ero un calciatore abbastanza noto all'epoca, sapevano tutti delle mie doti tecniche e le potevano vedere con i loro occhi perchè giocavo a calcio tutti i giorni, in ogni luogo. A Marcelo piacqui molto fin da subito, perchè ero un vero fantasista e divertivo tutti con il pallone tra i piedi. Quando durante un'intervista un calciatore come lui, che ha giocato con Cristiano Ronaldo, ha affermato che voleva giocare col mio stesso numero, il 14, perchè per lui sono un idolo nel futsal, sono rimasto senza parole. Ho provato un'emozione paragonabile a quella della vittoria di un campionato, anche i miei figli sono esplosi di gioia. Quando qualcuno con la classe e il talento di Marcelo si ispira al lavoro che fai diventa motivo di grande orgoglio, gioco a futsal per divertire il pubblico e spero di essere di ispirazione per qualcuno, soprattutto per i più piccoli che si affacciano a questo sport.”
Cosa ti ha convinto a sposare il progetto dell'Energy Saving Futsal?
“Nei miei piani c'era la volontà di rimanere nei pressi, per il bene della mia famiglia e per continuare un progetto giovanile che ho iniziato qualche anno fa a Lecco e che mi ha dato molte soddisfazioni. Quando sono andato in cerca di squadre nella zona, ho valutato solo quelle interessate al mio progetto giovanile, l'Energy mi ha fatto un'offerta economica allettante e ha creduto nel mio progetto volto ai più piccoli, è una società che sposa i miei valori, fatta di ragazzi che hanno voglia di crescere, insieme al direttore Magno, al presidente Ucci, che stanno mettendo in piedi un programma ambizioso e importante. Qui credo di potermi esprimere al meglio, in libertà, sia come calciatore che come coach delle nuove leve di questo sport. L'Energy è la società che più si avvicina al mio ideale di futsal."
Come coniugherai il tuo ruolo da calciatore con quello di coach delle giovanili e quali metodi adotterai per far crescere al meglio i giovani?
“Io lavorerò maggiormente con i gruppi Under 15 e Under 17 e sarò supervisore dell'Under 19. Ci sono metodi di lavoro diversi in base all'età dei calciatori. I ragazzi dell'Under 19 con ogni probabilità giocheranno a futsal in futuro, difficilmente si passa al calcio tradizionale dopo i 18 anni di età, quindi sarà fatto con loro un lavoro incentrato sulla tattica e sulla tecnica esclusivamente del calcio a 5. Con i ragazzi dell' Under 15 e 17 si ci trova di fronte a ragazzi che magari giocano o giocheranno nel futuro a calcio a 11, con loro viene fatto un lavoro misto e variegato che comprende: formazione tecnica, sviluppo della velocità di pensiero e di esecuzione, abilità nei cambi di direzione, potenziamento dei tempi di reazione, del gioco ad un solo tocco, del gioco a due tocchi, quindi lavori diversi da implementare nella metodologia del calcio a 5. Collaboreremo con società di calcio a 11 per far sì che i ragazzi possano avere una formazione completa e possano decidere quale sport praticare in futuro in totale libertà e consapevolezza.”
Quali obiettivi vuoi raggiungere in maglia gialloblu?
“Noi, come gruppo squadra, vogliamo far crescere la società. Abbiamo ragazzi che si impegnano, che hanno voglia di crescere, che hanno grandi ambizioni, abbiamo una struttura magnifica, un allenatore giovane con tanta voglia di vincere, abbiamo gli strumenti e il materiale per fare una crescita intelligente. A poco a poco si verrà a creare un gruppo solido, che spero possa arrivare almeno ai playoff e chissà magari raggiungere l'èlite, il vero obiettivo della società."
Cosa pensi di poter dare all'Energy sia sul campo che sul piano dello spogliatoio e del gruppo squadra?
"Sono un calciatore con tanta esperienza, che è arrivato in Italia da poco tempo. Ho giocato anche in èlite, l'anno prossimo giocherò in Serie A2 per mia scelta, avevo ricevuto offerte da club di Serie A ed èlite, ma ho scelto questo campionato perchè credo di poter dare ancora tanto sul parquet con la maglia gialloblu e allo stesso tempo essere utile al gruppo dietro le quinte mettendo al servizio di tutti la mia esperienza, maturata in diversi campionati in giro per il mondo.
Quali sono state le differenze che hai riscontrato tra il campionato italiano e gli altri in cui hai giocato?
“Il campionati italiano è più fisico, gli arbitri sono fin troppo permissivi e molto clementi soprattutto con i difendenti, in Italia si punta tanto sulla velocità ma spesso è un calcio poco tattico e molto disordinato, sono davvero poche le società che giocano in maniera organizzata tatticamente. Se riusciremo a giocare un calcio tattico ed organizzato in Serie A2, daremo filo da torcere a squadre che magari individualmente sono più forti di noi. Siamo una squadra giovane, per nulla abituata a questo campionato, è solo un anno che l'Energy milita in Serie A2 ma abbiamo la possibilità di fare un gioco ordinato ed organizzato. Sarà un percorso di crescita graduale, step by step, poi durante il campionato vedremo di cosa avremo bisogno per arrivare al playoff, vivremo ogni partita con tranquillità e giocheremo ogni gara con pazienza.”
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