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CLASSE SCUOLA

Federico ha 19 anni, vive a Cernusco Lombardone e frequenta il Collegio Sant’Antonio di Busnago. Da poche settimane ha conseguito il diploma di maturità scientifica, diventando il primo studente in Italia con una forma grave di autismo a ottenere questo risultato in un liceo. «Il nostro obiettivo era chiaro: arrivare al diploma per offrirgli una reale possibilità di futuro, così come avviene per tutti i ragazzi della sua età», hanno raccontato i genitori, Cristina ed Enrico, ai colleghi di PrimaMonza.

Federico ha seguito un percorso di equipollenza, studiato su misura per valorizzare le sue competenze senza semplificare i contenuti. «Abbiamo lavorato insieme a lui con grande rispetto e dedizione», ha sottolineato la dirigente scolastica Giulia Mauri. Il diploma, ottenuto con le stesse modalità di valutazione dei compagni ma attraverso strumenti compensativi e tempi personalizzati, ha “lo stesso valore di quello degli altri studenti”. È il significato più profondo di inclusione scolastica.

Un modello di inclusione scolastica: il lavoro di squadra che ha fatto la differenza

Il progetto di diploma è stato costruito grazie a un lavoro congiunto tra genitori, docenti curricolari, insegnanti di sostegno, psicologi ed educatori. Un percorso iniziato fin dalla prima media, che si è intensificato durante gli anni del liceo, creando un ambiente fertile in cui Federico ha potuto crescere. «Vederlo ogni giorno andare a scuola sereno, sentirsi parte della classe, partecipare alle gite… per noi è stato il segnale che stavamo andando nella direzione giusta», ha raccontato ancora mamma Cristina.

Fondamentale è stato anche il ruolo dei compagni di classe, che non lo hanno mai escluso, ma anzi, hanno camminato al suo fianco con rispetto e naturalezza. «L’inclusione, in questo caso, non è stata una parola, ma una pratica concreta», ha ribadito la dirigente Mauri. Anche la gita più impegnativa, quattro giorni a Valencia, è diventata per Federico un’esperienza piena e positiva.

Ora, con il diploma in tasca, per Federico si aprono nuove possibilità: iscriversi all’università o avvicinarsi al mondo del lavoro. «Non sappiamo ancora cosa farà, ma ora sappiamo che potrà scegliere», hanno concluso i genitori. Un traguardo che non ha cambiato solo Federico, ma tutta la comunità scolastica: «L’inclusione non è un favore, bensì un diritto».

Federico
Foto PrimaMonza

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