'Non accettate quell'invito!': la Curva Como 1907 esplode contro la società lariana
Il club vuole giocare col Milan in Australia, ma i tifosi si ribellano: 'Il Como senza la sua gente non è il Como'

Negli ultimi anni il calcio italiano sta attraversando una profonda trasformazione, tra esigenze economiche, nuovi mercati da conquistare e la necessità di restare competitivo rispetto ai grandi campionati europei. La Serie A cerca soluzioni per ampliare i propri orizzonti, mentre le società si trovano spesso a bilanciare l’identità locale con una sempre maggiore vocazione internazionale.
In questo scenario, ogni scelta suscita discussione, specialmente quando tocca la sensibilità dei tifosi. La passione per la maglia e il senso di appartenenza restano infatti valori centrali, anche in un contesto che spinge verso la globalizzazione dello sport.
E proprio da Como arriva un caso emblematico che sta facendo discutere tifosi e addetti ai lavori.
Como Milan in Australia, il comunicato del club sulla Serie A globale
Attraverso un comunicato ufficiale, il Como 1907 ha annunciato la disponibilità a giocare contro il Milan a Perth, in Australia, nel prossimo mese di febbraio, qualora la FIFA concedesse il via libera.
«Se la FIFA darà il via libera, il Como 1907 andrà a Perth, in Australia, a febbraio per affrontare il Milan, partecipando a una missione comune per riportare la Serie A al centro del calcio mondiale e garantire un futuro più solido a tutti i club che la rappresentano», si legge nella nota del club lariano.
Il Como motiva la scelta come parte di un progetto più ampio volto a “garantire la sopravvivenza e la crescita” della Serie A, citando anche l’esempio della Premier League, che «continua a dominare la scena mondiale» grazie a diritti televisivi dal valore di oltre 12 miliardi di sterline. «Dobbiamo chiederci onestamente come possiamo trattenere i nostri migliori giocatori, costruire squadre competitive e attrarre l’élite mondiale in Serie A se non ci adattiamo», prosegue il club, che definisce l’iniziativa «una dichiarazione d’intenti, un movimento per ricollegare il mondo alla bellezza, alla cultura e alla passione del calcio italiano».
Il comunicato si chiude con un invito rivolto ai tifosi: «Invitiamo 50 tifosi a unirsi a noi in questo viaggio in Australia per stare al nostro fianco come ambasciatori del Como 1907 e della Serie A. Insieme mostreremo al mondo ciò che il calcio italiano rappresenta veramente: tradizione, cuore e speranza per il futuro».

Curva Como contro la trasferta, il duro comunicato dei tifosi
Non si è fatta attendere la replica della Curva Como 1907, che in un comunicato dai toni accesi ha espresso tutto il proprio dissenso. «Abbiamo letto in silenzio, con rispetto, le parole della società. Davanti a certi messaggi però questo silenzio non può continuare. Adesso parliamo noi!», scrivono i tifosi.
Pur riconoscendo il lavoro del club – «Grazie per l’ambizione, per il lavoro che state facendo per dare visibilità al Como, per la voglia di far crescere il nome della nostra città» – la Curva sottolinea un punto fermo: «C’è un piccolo dettaglio che pare vi sia sfuggito: il Como senza sua gente non è il Como».
Il comunicato prosegue con parole molto chiare: «Per noi, invece, il sacrificio è la vita quotidiana. È chi lavora tutta la settimana e la domenica si fa centinaia di chilometri per esserci. [...] E non ci sembra molto rispettoso sentirci dire che dovremmo “sacrificarci ancora” per una partita a 14.000 chilometri da casa».
La Curva lariana chiude duramente: «Forse qualcuno si è dimenticato che il calcio nasce dalla gente, non dalle strategie di marketing. [...] Dimostrate un po’ di orgoglio, rispetto e dignità, non accettare questo “invito”. Una passione non può essere comprata, non ha prezzo vedere la tua curva cantare e spingere la squadra verso la vittoria».