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In pochi sanno che la Villa Reale di Monza fu tra i primi edifici al mondo ad avere la luce elettrica attivabile con un interruttore. Questo dettaglio la rende non solo un capolavoro di architettura, ma anche un’icona di modernità per l’epoca.

Commissionata nel 1777 dall’Arciduca Ferdinando d’Asburgo e progettata da Giuseppe Piermarini, lo stesso architetto della Scala di Milano, la Villa unisce fasto neoclassico e ingegno illuminato, grazie anche al finanziamento dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria.

Il progetto includeva un viale prospettico che idealmente collegava Vienna a Milano, attraversando simbolicamente l’impero. Una visione grandiosa, oggi visibile passeggiando lungo il Viale Cesare Battisti.


Il parco reale: tra arte, natura e sport

Nata come tenuta agricola per volere di Napoleone Bonaparte, la Villa fu presto circondata da uno dei parchi cintati più grandi d’Europa: oltre 720 ettari che ospitano i Giardini Reali all’inglese, progettati nel 1785, e numerosi percorsi per sport e tempo libero.

Il Parco di Monza oggi è vissuto da migliaia di persone ogni settimana. Qui si incontrano arte, storia e natura, tra sentieri, ville storiche e il celebre Autodromo, simbolo della vocazione sportiva della città.


Architetture scenografiche e interni maestosi

Visitare la Villa significa percorrere 28 ambienti tra Sale di Rappresentanza, Appartamenti Reali e spazi privati. Dall’Atrio degli Staffieri al Salone da Ballo, ogni stanza racconta il gusto raffinato dell’epoca.

Spiccano gli Appartamenti di Umberto I e Margherita di Savoia, ricchi di velluti, mobili d’epoca, tappeti orientali e ceramiche preziose. La Sala del Biliardo conserva tavoli intagliati da Giuseppe Maggiolini, mentre la biblioteca custodisce antichi volumi e porcellane di Sèvres.

Il Belvedere, restaurato nel 2014, offre una vista panoramica su Milano e sulla campagna brianzola, un tempo rifugio per sfollati durante la guerra, oggi luogo di memoria e bellezza.


Preludio scenografico: Orangerie, Teatrino e Rotonda

Prima ancora di entrare nella Villa, si scoprono edifici che ne amplificano la magnificenza:

L’Orangerie, serra luminosa del 1790, oggi ospita mostre e eventi culturali.

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Il Teatrino di Corte, del 1806, conserva affreschi neoclassici e un’atmosfera intima.

La Rotonda dell’Appiani, con camini girevoli e porte a scomparsa, stupisce ancora per ingegno e bellezza.

Ogni spazio è pensato per accogliere, meravigliare e intrattenere, come in ogni grande residenza imperiale.


La Cappella Reale: arte sacra nascosta

Nascosta tra le ali della Villa si trova la Cappella Reale, piccolo gioiello barocco con pianta a croce greca e decorazioni di Giocondo Albertolli. L’altare ospita una pala di Legnanino dedicata all’Immacolata, che dona all’ambiente una spiritualità intensa e rarefatta.


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