Monza retrocesso: tra silenzi e strategie mancate, è tempo di riflettere
Ogni stagione calcistica è una storia. A volte gloriosa, a volte dolorosa. Ma sempre, inevitabilmente, rivelatrice

Ecco perché certe sconfitte non si misurano solo con i punti in classifica. Ci sono crisi che affondano le radici nel non detto, nei vuoti, nelle promesse mancate.
E a volte, a parlare più forte del campo… è proprio il silenzio.
Serie B e silenzi istituzionali: Galliani e Berlusconi assenti
Alla fine, la retrocessione del Monza in Serie B è arrivata. Una batosta che, però, ha radici profonde. Il primo punto che lascia perplessi è il lungo, inspiegabile silenzio di Adriano Galliani. L’uomo simbolo del progetto, il volto più noto, è scomparso dalla scena pubblica. Nessuna conferenza, nessuna dichiarazione, nessun tentativo di spiegare o motivare. Dove sia finito il “Condor” non è dato saperlo: ritiro strategico o semplice resa?
Ma non è stato il solo. Anche i figli di Silvio Berlusconi, proprietari del club, si sono tenuti ben lontani da Monza. Nessuna presenza allo stadio, nemmeno nei momenti più drammatici. E nessun gesto simbolico, nessuna parola che potesse fungere da collante. È mancata quella vicinanza istituzionale che in una stagione così complicata avrebbe potuto fare la differenza. Un’assenza che ha contribuito ad alimentare la frattura tra squadra e territorio.

Progetto tecnico e giovani: le scelte che hanno deluso
Altra questione chiave: la gestione tecnica. Gli allenamenti blindati, sempre a porte chiuse, hanno contribuito a creare un muro tra squadra e tifosi. Nessuna interazione, nessun momento di apertura. Una scelta che ha isolato il gruppo e ha dato l’impressione di una squadra chiusa in se stessa, lontana dalla propria gente. E in una stagione difficile, questo distacco è stato pagato a caro prezzo.
Gravi anche le lacune sul fronte giovani e progettualità. Nessuna vera scommessa lanciata in campo, nessun volto nuovo valorizzato. Anzi: Ferraris, uno dei talenti più promettenti del vivaio, è stato ceduto in silenzio, senza spiegazioni. Il progetto tecnico, che doveva essere costruito anno dopo anno, sembra essersi arenato. E senza una visione, nemmeno la Serie B garantisce sicurezza. Il Monza ha perso sul campo, sì, ma ha soprattutto smarrito la bussola fuori.
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Alessandro Sangalli