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La passione per il calcio può trasformarsi in calore e identità collettiva, ma quando oltrepassa i limiti si trasforma in qualcosa di diverso: rabbia che sfocia in offese, messaggi che violano la sfera privata, tensioni che escono dallo stadio per inseguire giocatori e famiglie. In questi casi la difesa dei diritti e la reazione civile dei club diventano un elemento fondamentale per riportare la discussione su binari corretti.

Dietro ogni tifoseria ci sono persone: padri, madri, compagni e compagne che non dovrebbero essere travolti da insulti o minacce. La rete non può diventare la cassa di risonanza di parole che feriscono e mettono a rischio la serenità famigliare.

Quando l’agone sportive si trasforma in intimidazione, la risposta legale e istituzionale è la strada necessaria per tutelare chi è bersaglio. Di seguito i fatti e le reazioni ufficiali.

Minacce Social a Risaliti-Castrovilli
Screen Social

Minacce social all'ex Monza Castrovilli e lo screenshot pubblicato dalla moglie

Un messaggio di grave contenuto è stato inviato al profilo Instagram di Rachele Risaliti, moglie del centrocampista del Bari, ed ex del Monza (12 presenze nella scorsa stagione), Gaetano Castrovilli:  

Che il cancro vi divori tutti, che i vostri figli e tutto ciò che avete muoiano. 

L’autore, secondo le ricostruzioni anche de La Gazzetta dello Sport, è un sedicente tifoso che ha scritto dalla pagina di un profilo senza foto. La storia è stata resa pubblica dalla stessa Rachele Risaliti, che ha condiviso lo screenshot e ha annunciato la volontà di procedere per vie legali. 

La gravità del contenuto ha spinto la società a un intervento immediato: il Bari ha sporto denuncia alla Polizia Postale e ha espresso supporto alla famiglia del giocatore. I fatti si inseriscono in un quadro di messaggi e insulti che, nelle ultime settimane, hanno preso di mira tanto i calciatori quanto i loro familiari. 

Bari denuncia e contesto: il pareggio con Avellino e reazioni social

La vicenda è avvenuta in seguito al pareggio casalingo del Bari contro l’Avellino; dopo la partita sono circolati sui social diversi commenti di protesta e, in alcuni casi, di minaccia verso i giocatori e i loro parenti. La società biancorossa ha quindi formalizzato la denuncia alla Polizia Postale auspicando che le autorità possano individuare gli autori dei messaggi e procedere di conseguenza. 

La reazione pubblica della signora Castrovilli è stata netta: nelle sue storie su Instagram ha scritto che procederanno con la denuncia e ha espresso sdegno per la qualità degli attacchi ricevuti: 

Sempre più spesso si leggono commenti e messaggi di questo spessoreTroppi ultimamente. Uno schifo! Una vergogna! Il calcio dovrebbe essere un momento ludico e di divertimento, nonostante tutto. Sono veramente amareggiata, triste e schifata da tutto questo

La presa di posizione del club e la denuncia servono anche a ribadire che la dimensione sportiva non autorizza attacchi personali e minacce.