Sardo al Monza, primo colpo: scelta coraggiosa o errore già visto?
Il primo acquisto del Monza, Jacopo Sardo, solleva dubbi tra i tifosi: una scommessa rischiosa dopo una retrocessione amara.

Jacopo Sardo al Monza: il primo colpo della nuova stagione lascia più dubbi che certezze
Jacopo Sardo è un nome noto solo a chi segue da vicino il calcio giovanile. Cresciuto nella Lazio, il centrocampista offensivo ha mostrato spunti interessanti nel campionato Primavera 1, arrivando a segnare 8 reti e a guadagnarsi il riconoscimento come miglior centrocampista del torneo.
Una promessa, certo, ma ancora lontana dalla realtà del calcio professionistico. Nel 2024, Sardo ha lasciato la Primavera biancoceleste per trasferirsi in Germania, al Saarbrücken, nella terza serie tedesca.
L’avventura, però, si è rivelata sfortunata: solo 3 presenze e nessuna rete prima di un grave infortunio al legamento collaterale del ginocchio che ha messo fine alla sua stagione a febbraio 2025.
Ora, il Monza scommette su di lui per rilanciarlo, ma è lecito chiedersi: è questo il profilo giusto per una squadra che vuole risalire subito in Serie A?
Una scelta che fa discutere
Il malumore tra i tifosi biancorossi non è difficile da comprendere. Dopo una stagione fallimentare, segnata da molteplici cambiamenti in panchina – prima Nesta, poi Bocchetti, poi di nuovo Nesta – e da un mercato invernale giudicato da molti come “disastroso”, ci si aspettava un cambio di rotta.
Invece, l'arrivo di Sardo sembra riproporre le stesse logiche: giovani scommesse, curriculum incerti, assenza di veri leader per la categoria.
La scelta è discutibile ancora di più con le parole di Galliani, che solo poche settimane fa assicurava ai tifosi la costruzione di una rosa competitiva per il vertice della Serie B.
Puntare su un giocatore reduce da un infortunio serio e con solo tre presenze tra i professionisti, per di più in un campionato estero minore, appare come una contraddizione difficile da ignorare.
Un déjà-vu preoccupante
L’acquisto di Sardo ricorda da vicino quelli di gennaio, quando il Monza – in preda al panico da retrocessione – decise di smantellare la squadra cedendo pedine fondamentali e rimpiazzandole con giocatori inadatti alla lotta salvezza.
Una strategia che ha prodotto i risultati che tutti conosciamo. Oggi, invece di segnare un nuovo inizio, l’ingaggio di Sardo sembra il proseguimento di un copione già visto.
L’ex Lazio potrà anche avere un futuro promettente e forse, con il tempo e le giuste condizioni, potrà dimostrarlo anche a Monza. Ma nel presente, l’operazione appare come una scommessa rischiosa, non in linea con le ambizioni dichiarate dal club.
E per una tifoseria già scottata da una stagione da incubo, serviva ben altro per ritrovare fiducia e speranza.
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